OCSE: Annual Survey on Investment Regulation of Pension Funds 2015
L’organizzazione parigina ha pubbliato la nuova edizione del rapporto che fa il punto sulla regolamentazione dei limiti agli investimenti degli schemi di previdenza complementare nei paesi aderenti. Restrizioni quantitative agli investimenti sono previste nella gran parte dei paesi aderenti ad eccezione di Australia, Belgio, Canada, Irlanda, Olanda, Nuova Zelanda, Regno Unito e USA. Questi ultimi due vietano tuttavia l’investimento in strumenti di debito emessi dallo sponsor del piano pensionistico al fine di evitare conflitti di interesse.
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Islanda: parziale rimozione dei vincoli all’investimento estero dei fondi pensione
La Banca Centrale dell’Islanda ha disposto una ulteriore parziale rimozione del blocco agli investimenti esteri dei fondi pensione disposta nel 2008 a seguito della bancarotta dello stato. La decisione della banca centrale segue quella del luglio 2015 quando una misura simile era già stata precedentemente adottata. La deroga al vincolo di portafoglio introdotto nel 2008 è stata salutata con favore dagli operatori che potranno così ricercare opportunità di investimento al di fuori dell’isola riducendo così i rischi dei portafogli eccessivamente concentrati nelle attività nazionali. I patrimoni dei fondi pensione rappresentano il 146% del Pil nazionale secondo l’OCSE.
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OCSE: Ageing, debating the issue
L’OCSE ha pubblicato una raccolta di paper sugli effetti economico-finanziari e sociali dell’invecchiamento.
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Regno Unito: mercato secondario delle rendite
Il governo inglese ha posticipato da aprile 2016 a aprile 2017 l’avvio del mercato secondario delle rendite. Una delle misure più contestate della recente riforma pensionistica c.d. Pension Freedom prevede infatti per i pensionati di un piano DC sia la possibilità di cedere la propria rendita a un operatore appositamente autorizzato dalla Financial Conduct Authority, sia la possibilità di cederla allo stesso soggetto erogante. Gli operatori stimano il valore di tale mercato in oltre 18 mld. di EURO annui. L’obiettivo della misura è quello di offrire ai pensionati la possibilità di disporre di un flusso di risorse più in linea con i propri bisogni. Il posticipo di un anno dell’entrata in vigore delle norma si è reso necessario per poter mettere in piedi una efficiente e trasparente piattaforma per la negoziazione delle rendite.
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Svezia: accantonato l’accorpamento dei Buffer funds
Il nuovo governo svedese di centro-sinistra ha accantonato il progetto di riforma del sistema dei Buffer funds, fondi di investimento gestiti dallo stato per un valore di 126 mld di EURO le cui risorse sono utilizzate per fronteggiare gli effetti degli squilibri demografici nel sistema pensionistico. Il progetto prevedeva la chiusura del fondo di private equity AP6 e la soppressione di un altro buffer fund che tuttavia non era ancora stato individuato. Nelle intenzioni del precedente governo di destra la riforma avrebbe consentito di ottenere un risparmio di costi e maggiore efficienza nel sistema dei buffer fund nel suo complesso.
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