Regno Unito: rapporto tra giovani e risparmio pensionistico
I lavoratori del Regno Unito con età compresa tra 18 e 35 anni sarebbero disposti a risparmiare per l’età avanzata, tuttavia tale attitudine è frenata dalle necessità di breve termine. Si tratta di una delle principali evidenze di un rapporto pubblicato da Pension and Lifetime Savings Association (PLSA - associazione dei fp del Regno Unito). La ricerca evidenzia sì una visione di breve periodo per quanto riguarda la scelta tra consumo e risparmio della cosiddetta generazione YOLO (you only live once), tuttavia tale attitudine sarebbe dettata da ragioni contingenti e non frutto di uno scarso interesse per il risparmio previdenziale. Il 51% degli intervistati ha dichiarato di essere più soddisfatto quando risparmia rispetto a quando spende e il 53% è in disaccordo con l’affermazione che un lavoratore in giovane età tende a vivere focalizzandosi esclusivamente sulle problematiche correnti senza tenere conto di ciò che avverrà in futuro.
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Natixis: Global Retirement Index 2016
Natixis ha pubblicato l’edizione 2016 del Global Retirement Index calcolato sulla base di fattori finanziari, della qualità della vita, e del benessere fisico. L’Italia si posiziona nella parte bassa della classifica, in leggero miglioramento rispetto all’edizione del 2015. Tale miglioramento è da ascrivere a migliori valutazioni ottenute sul versante della qualità della vita e del benessere fisico. A livello globale il rapporto indica quattro macro trend: 1) accessibilità dei lavoratori ai piani pensionistici integrativi della pensione pubblica, 2) incentivi fiscali al risparmio previdenziale, 3) adesione automatica per aumentare la partecipazione, 4) politiche economiche e monetarie favorevoli all’accumulazione del risparmio previdenziale privato.
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OECD: Employment Outlook 2016
Il rapporto fornisce una analisi approfondita delle principali dinamice in atto nel mercato del lavoro dei paesi membri.
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Willis TowersWatson: Global Alternative Survey 2016
Il rapporto evidenzia una crescita del 3% dei fondi gestiti dai primi 100 asset managers del settore alternativi nel corso del 2015. La parte più consistente degli investimenti in asset illiquidi afferisce al settore immobiliare (34%), seguita dai fondi hedge (21%) e dal private equity (18%). La ricerca evidenzia inoltre che i Fp giocano un ruolo chiave nel settore dato che gli asset dei Fp rappresentano il 34% delle attività gestite dai primi 100 gestori alternativi. Il mercato nord americano costituisce la principale destinazione degli investimenti alternativi (50% degli asset detenuti dai primi 100 gestori alternativi) a eccezione delle infrastrutture e del credito illiquido per cui l’Europa costituisce il mercato principale.
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Regno Unito: Rapporto annuale NEST
Il National Employment Savings Trust, l’organo governativo che gestisce i contributi degli iscritti tramite automatic enrolment ha aggiornato i dati sugli aderenti. A giugno 2016 gli iscritti al piano hanno raggiunto la soglia dei 3.3 milioni. In media il livello di opting out è stato pari al 7%, con punte inferiori tra i lavoratori più giovani. Le aziende che hanno provveduto all’iscrizione automatica della propria forza lavoro al fondo sono pari a 135.000. Il patrimonio in gestione ha superato il miliardo di EUR (970 mln di GBP).
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