Ocse - Pensions Outlook 2014
Il rapporto fa il punto sulle riforme pensionistiche adottate al fine di garantire la sostenibilità dei sistemi previdenziali e la stabilità delle rispettive finanze pubbliche. Secondo l’Ocse la crisi dei sistemi pensionistici, oltre che da fattori demografici, sarebbe causata anche da variabili economiche. L’interazione di tali elementi rischia di determinare quella che è potenzialmente una “tempesta perfetta”. Infatti, crescita economica modesta, bassi tassi di interesse e inflazione pressoché nulla rischiano di compromettere i rendimenti reali dei risparmi previdenziali, che siano versati in fondi privati o in schemi pubblici.
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Ocse - Mortality Assumptions and Longevity Risk
La pubblicazione fa il punto sui modelli e sui metodi di previsione utilizzati dai Fondi pensione e dalle assicurazioni per la gestione del rischio di longevità.
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Ungheria - Previdenza complementare a rischio chiusura
Il governo ha presentato al parlamento un piano che rischia di portare alla chiusura dei quattro Fondi pensione che sono sopravvissuti alla nazionalizzazione del 2011. Se la legge sarà approvata i fondi in questione dovranno dimostrare che almeno il 70% degli aderenti (circa 60.000) abbia versato contributi per un periodo continuativo di due mesi nell’arco degli ultimi sei mesi. La misura potrebbe portare nelle casse dello Stato altri 651 milioni di euro, dopo i 12 miliardi di euro incamerati con il provvedimento del 2011.
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Repubblica Ceca - Il governo ceco dice addio al secondo pilastro
Il governo ha annunciato la cancellazione dell’opting out dalla previdenza pubblica, a favore dei piani pensionistici individuali assicurativi ad adesione volontaria, a partire dal 1 gennaio 2016. Introdotta nel 2013, tale facoltà consentiva ai lavoratori di trasferire il 3% della contribuzione obbligatoria (28%) a un Fondo pensione individuale di tipo assicurativo, con un contributo a carico del lavoratore del 2%. I lavoratori coinvolti potranno scegliere di destinare il montante maturato a un fondo di terzo pilastro o incassare direttamente il capitale. Per quanto riguarda la quota di montante maturata con il 3% di contribuzione derivante dalla contribuzione obbligatoria il lavoratore avrà la possibilità di destinarlo nuovamente allo schema pubblico.
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Regno Unito - Relazione del ministero del Lavoro sulla partecipazione ai Fp occupazionali
Il Department for work and Pensions ha pubblicato un rapporto sull’andamento delle adesioni ai Fp di natura occupazionale tra il 2003 e il 2013. Nel complesso il tasso di adesione ai Fp negoziali, pur elevato, si è notevolmente ridotto, passando dal 65% al 58%. A fine 2013 i lavoratori aderenti ammontavano a 11,7 milioni. Anche nel Regno Unito la situazione delle iscrizioni presenta rilevanti asimmetrie tra le varie categorie di lavoratori. Se nel settore pubblico la previdenza complementare interessa la quasi totalità della forza lavoro (con un tasso di adesione pari al 90%), la situazione del settore privato appare molto meno rosea: soltanto il 46% della forza lavoro interessata ha aderito a un Fondo pensione di natura occupazionale, con notevoli differenze tra i vari settori di attività.
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