Mercer: European Asset Allocation Survey
Presentata la XVII edizione del rapporto sui portafogli degli investitori istituzionali europei. L’indagine del 2019 ha coinvolto circa 900 portafogli istituzionali di 12 paesi UE per un totale di oltre 1.000 miliardi di Euro. Gli investitori italiani rappresentano l’8% del campione totale e sono costituiti per gran parte da Fp negoziali e preesistenti e in misura minore da casse di previdenza e fondazioni bancarie. Un focus particolare è stato dedicato agli investimenti ESG che guadagnano sempre più spazio tra gli investitori istituzionali europei. Ben il 55% degli intervistati ha infatti dichiarato che i rischi ESG fanno parte del proprio processo decisionale, una percentuale in crescita di 15 punti percentuali rispetto al 2018. Ben l’85% del campione italiano ha dichiarato di considerare i temi ESG nell’attività d’investimento, un dato in crescita rispetto al 2018 (46%) e superiore alla media UE.
Regno Unito: Linee guida sugli investimenti ESG
The Pension Regulator (vigilanza sui Fp) ha aggiornato le linee guida per gli investimenti dei Fp a contribuzione definita includendo l’obbligo per gli amministratori degli schemi di considerare nelle scelte d’investimento le implicazioni sui cambiamenti climatici.
Regno Unito: Andamento delle adesioni ai Fp occupazionali per i lavoratori privati
L’istituto di statistica del Regno Unito ha reso noti i dati sulle adesioni ai Fp occupazionali a fine 2018. La situazione è in chiaroscuro poiché se da una parte il numero degli aderenti attivi ha raggiunto la soglia record di 17,3 milioni (7,8 milioni nel 2012 quando è entrata in vigore l’adesione automatica), dall’altro si registrano ancora profonde differenziazioni nei livelli contributivi tra gli aderenti ai piani a contribuzione definita e quelli a prestazione definita. Per i primi, infatti, la contribuzione media è pari al 5% della retribuzione, equamente ripartita da lavoratore e datore di lavoro; per i secondi, di contro, la contribuzione media è pari al 25,6% della retribuzione, per gran parte a carico del datore di lavoro. Da segnalare che larga parte dei lavoratori iscritti negli ultimi anni con la procedura del silenzio-assenso aderisce ad un piano a contribuzione definita.
OECD: Pension Market in Figures
L’OCSE ha fornito alcune indicazioni sull’andamento dei Fp ne 2018. Gli asset in gestione hanno sfiorato i 27 trilioni di USD, in calo del 4% rispetto al 2017. A tale contrazione nel valore degli attivi hanno contribuito in modo rilevante i rendimenti negativi che si sono registrati nel corso del 2018 nella gran parte dei paesi aderenti all’organizzazione.
http://www.oecd.org/daf/fin/private-pensions/Pension-Funds-in-Figures-2019.pdf
Polonia: Chiusura dei Fp di secondo pilastro
Il governo polacco ha reso noti i dettagli del piano per la chiusura dei Fp di secondo pilastro deliberato nel 2016. Gli aderenti interessati potranno trasferire la propria posizione ad una nuova forma pensionistica di terzo pilastro previo pagamento di un’imposta di “trasferimento” (conversion tax) pari al 15% del valore della posizione trasferita da corrispondere in due anni. I montanti saranno fruibili soltanto al pensionamento, sia sotto forma di rendita, sia interamente in capitale. In alternativa gli aderenti potranno trasferire la propria posizione alla locale previdenza sociale, in questo caso i montanti trasferiti non saranno sottoposti ad alcun prelievo ma al pensionamento saranno tassati in base alle aliquote previste dalla tassazione dei redditi. Gli asset oggetto di trasferimento sono stimati pari a circa 38 miliardi di Euro.