Mercer: Melbourne Mercer Global Pension Index 2018
Mercer e Australian Center for Financial Studies hanno pubblicato la classifica dei sistemi pensionistici per l’anno 2018. Il sistema previdenziale dei Paesi Bassi (80,3) precede, seppure di stretta misura, quello della Danimarca (80,2). Entrambi i sistemi pensionistici consentono di beneficiare di prestazioni adeguate, sono considerati largamente sostenibili e, per quanto riguarda il pilastro privato, non presentano particolari rischi a livello di tutela e trasparenza nei confronti degli aderenti.
Il giudizio sul sistema pensionistico italiano è in chiaroscuro: se per quanto riguarda l’adeguatezza delle prestazioni la previdenza pubblica si colloca tra i sistemi più tutelanti, sul versante della sostenibilità il sistema pensionistico italiano si colloca all’ultimo posto della classifica. Positiva è anche la valutazione del sistema di previdenza complementare.
IPE: Survey on Infrastructure Investments
L’indagine per l’anno 2018 effettuata da Investments&Pensions Europe (IPE) sugli investimenti in infrastrutture evidenzia come per il 48% degli intervistati tale classe di attivo sia considerata ancora troppo costosa. Nonostante ciò il 68% ha dichiarato che si tratta di attività già presenti in portafoglio, il 59% ha dichiarato che in futuro potrebbe valutare l’opportunità di investire in tale classe di attivo e il 28% ha già pianificato questo tipo di investimento.
Ocse: OECD Institutional Investors Statistics 2018
Bce: Bollettino Economico 4
La Bce si sofferma sulle problematiche dei sistemi pensionistici degli stati europei, alle prese con gli effetti dell’invecchiamento della popolazione. Con il tasso di dipendenza degli anziani stimato al 52% entro il 2070, se non adeguatamente gestita, tale dinamica potrebbe avere implicazioni negative sui percorsi di riduzione dell’indebitamento pubblico oltre che sui tassi di crescita dell’economia.
Mercer: Rapporto sul portafoglio dei Fp europei
Mercer ha pubblicato la nuova edizione del report sull’asset allocation strategica dei Fp europei. Il rapporto evidenzia la crescita degli investimenti in asset alternativi ai fini della ricerca di fonti di rendimento alternative al debito sovrano. Particolarmente rimarchevole è stata la crescita dell’allocazione in private debt, passata dal 7% all’11% e per cui è previsto un ulteriore aumento anche negli anni a venire. Altro elemento di rilievo è la forte affermazione dei mandati passivi, sia sul versante equity (da 1% a 52%), sia sul versante obbligazionario (da 3% a 51%). Tale trend, per cui si stima una ulteriore affermazione nel corso dei prossimi anni, sarebbe dovuto alla volontà di contenere i livelli commissionali e alla crescente esposizione alle classi di investimento alternative oltre che a questioni di governance degli schemi. Da ultimo si segnala la crescita di interesse nei confronti delle tematiche Esg. Il numero degli investitori che hanno dichiarato di considerare gli effetti del cambiamento climatico come fattore di rischio delle proprie scelte d’investimento è passato dal 5% al 17% nel corso dell’ultimo anno.