Oecd: rapporto sull’investimento di lungo periodo dei Fp di maggiore dimensione
L’indagine, giunta ormai alla quinta edizione, evidenzia il contributo dei grandi investitori previdenziali al finanziamento di lungo periodo. La survey copre 43 paesi, sia membri dell’organizzazione, sia non aderenti, e compara le scelte d’investimento dei diversi soggetti, l’ammontare degli investimenti e i trend in atto nelle varie realtà geografiche. Il rapporto si concentra in particolare sugli investimenti in infrastrutture greenfield e in quelli a impatto sociale.
Regno Unito: Libro Bianco sulla riforma dei Fp a prestazione definita
Il Dipartimento del Lavoro e dello Stato Sociale del Governo britannico ha pubblicato il Libro Bianco contenente le proposte di riforma al sistema di previdenza complementare a prestazione definita. Tra le misure previste un rafforzamento delle tutele degli aderenti rispetto alle obbligazioni dei datori di lavoro e un regime di vigilanza più efficace rispetto a modalità di investimento dei patrimoni non in linea con i profili di rischio-rendimento degli aderenti.
Irlanda: Riforma del sistema pensionistico
Il governo irlandese ha annunciato un vasto piano di riforma del sistema pensionistico, sia pubblico, sia privato. Tra le misure più attese rientra l’introduzione di un meccanismo di adesione automatica a uno schema pensionistico complementare gestito dallo Stato a partire dal 2022.
Polonia: Riforma del sistema pensionistico
Il governo ha presentato le proposte legislative per l’introduzione di un sistema di adesione automatica agli schemi di secondo pilastro, con l’obiettivo di coprire fino al 75% della forza lavoro. A fine 2016 risultavano iscritti a un fondo pensione occupazionale soltanto 400.000 lavoratori (In Polonia vivono 38 milioni di abitanti). L’adesione automatica si avvierà nel 2019 e avverrà tramite le aziende con un contributo di default pari a 1,5%, con la possibilità di aggiungere un ulteriore 2,5% su base volontaria. Il processo vedrà inizialmente coinvolte le aziende di maggiore dimensione per poi interessare anche le PMI. I lavoratori dovranno pagare una contribuzione di default del 2% a cui potranno aggiungere un ulteriore 2% di contribuzione volontaria. Lo stato co-finanzierà ciascuna posizione con un contributo annuale di 58 €. I lavoratori fino a 55 anni avranno 2 mesi di tempo per esercitare l’opzione di opting out. I lavoratori tra 55 e 70 anni avranno invece potranno accedere al nuovo sistema su base volontaria.