Climate Stress Testing

01 marzo 2023

Il WP (n. 10345 Cesifo) analizza la progettazione degli stress test climatici per valutare e gestire i rischi macroprudenziali derivanti dai cambiamenti climatici nel settore finanziario.

Vengono presi in esame gli scenari di stress climatico attualmente utilizzati dai regolatori, evidenziando la necessità di

  1. considerare molti rischi di transizione come scelte politiche dinamiche
  2. comprendere meglio e incorporare le interrelazioni tra il cambiamento climatico e l'economia
  3. esplorare ulteriormente scenari di "rischio composto" in cui i rischi climatici si verificano in concomitanza con altri rischi.

Si discute inoltre di come la mappatura degli scenari di stress climatico nei risultati delle imprese finanziarie possa incorporare le prove esistenti sugli effetti di vari rischi legati al clima sul credito e sui risultati di mercato.

Gli autori indicano che sono necessarie ulteriori ricerche per

  1. identificare i canali attraverso i quali scenari plausibili possono portare a un impatto significativo a breve termine sui rischi di credito date le scadenze tipiche dei prestiti bancari
  2. incorporare le risposte dei prestiti bancari ai rischi climatici
  3. valutare l'adeguatezza della tariffazione del rischio climatico nei mercati finanziari
  4. comprendere meglio e incorporare il processo di formazione delle aspettative intorno alla realizzazione dei rischi climatici.

Infine, vengono presi in considerazione i vantaggi e gli svantaggi relativi dell'utilizzo di stress test climatici basati su ipotesi di mercato che possono essere condotti utilizzando dati pubblicamente disponibili per integrare i framework di stress test esistenti.

Climate Stress Testing

Physical and transition risk premiums in euro area corporate bond markets

03 gennaio 2023

Il WP n.761 pubblicato dalla banca centrale dei Paesi Bassi analizza i premi per il rischio climatico nei mercati delle obbligazioni corporate dell'area euro. Come misura del rischio climatico, gli autori distinguono tra rischi fisici e di transizione utilizzando l'analisi testuale.

I risultati mostrano che, dopo l'accordo di Parigi, il rischio fisico è notevolmente scontato nelle obbligazioni societarie con scadenze più lunghe. Il rischio fisico viene valutato anche nelle obbligazioni con scadenze a breve termine, ma il premio è minore e meno significativo. Il premio per il rischio fisico stimato riflette gli investitori che richiedono rendimenti futuri più elevati su obbligazioni che sottoperformano durante gli shock di rischio fisico avverso. I risultati indicano anche un considerevole premio per il rischio di transizione, sebbene le stime non siano consistenti.

Physical and transition risk premiums in euro area corporate bond markets

Information governance in sustainable finance

22 dicembre 2022

Nel WP n.132 della Bank of International Settlements si analizzano i possibili miglioramenti alla governance delle informazioni sulla sostenibilità delle imprese. Il governo dei dati sulla sostenibilità e l'affidabilità dei dati stessi sono infatti fondamentali per favorire una allocazione degli investimenti sempre più orientata al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.

Information governance in sustainable finance

ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks

22 dicembre 2022

Il WP n.732 pubblicato sulla Collana delle Questioni di Economia e Finanza della Banca d'Italia esamina il quadro normativo europeo relativo agli obblighi per banche e imprese non finanziarie in materia di rischi climatici. L'illustrazione dei requisiti informativi di terzo pilastro a carico delle grandi banche e di quelli previsti dalle versioni preliminari degli standard di sostenibilità in corso di predisposizione da parte dell'EFRAG è seguita dalla discussione dei risultati delle principali iniziative di vigilanza intraprese dalla Banca d'Italia e dalla BCE e delle principali sfide per il sistema bancario italiano.

Sulla base dei nuovi requisiti normativi, le banche saranno chiamate a fornire numerose informazioni sul loro grado di esposizione ai rischi climatici e ambientali. La sfida principale è legata alla possibilità di accedere a dati climatici di adeguata qualità relativi alla propria clientela; la difficoltà maggiore riguarda le informazioni sulle piccole e medie imprese, poiché gli obblighi informativi ESG sono previsti soltanto per le imprese quotate o di grandi dimensioni.

ESG disclosure: regulatory framework and challenges for Italian banks

Quote di genere, diversità negli organi sociali ed effetti di spillover. Evidenza per le banche italiane

21 dicembre 2022

Il WP n.1395 pubblicato sulla Collana dei Temi di discussione della Banca d’Italia misura gli effetti sulle banche della legge 120/2011, che ha imposto alle società quotate di riservare un terzo dei seggi negli organi sociali (board) al genere sottorappresentato.

L'analisi stima l'impatto diretto di tale previsione sugli intermediari quotati in termini di composizione dei board e di risultati economici; vengono inoltre studiati gli effetti indiretti sulle banche non quotate ma appartenenti a gruppi quotati.

La nuova legge ha determinato un aumento dell'incidenza delle donne negli organi sociali delle banche quotate e di alcune misure di diversità nella loro composizione (età, provenienza, esperienza), seppure, in quest'ultimo caso, limitatamente ai consigli di amministrazione. La performance economica delle banche quotate non sembra aver risentito dell'imposizione normativa. Le conseguenze indirette sui board delle banche non quotate ma appartenenti a gruppi quotati sono state invece nulle, evidenziando difficoltà nella modifica di prassi consolidate nella cultura di governo societario.

Quote di genere, diversità negli organi sociali ed effetti di spillover. Evidenza per le banche italiane