Un'analisi dei premi per il rischio di credito sovrano nell'area dell'euro: sono influenzati da fattori locali o globali?

18 marzo 2020

Il WP 1271 pubblicato nella collana dei Temi di discussione della Banca d’Italia studia l'andamento dei CDS sovrani di alcuni paesi dell'area dell'euro, scomponendoli in probabilità oggettiva di insolvenza e premio per il rischio; inoltre si analizza la relazione di queste due componenti con alcune grandezze macroeconomiche e finanziarie. Si sfrutta infine la differenza tra il valore di CDS stipulati con diverse condizioni contrattuali (cd. "base ISDA") per determinare il rischio che il titolo di Stato possa essere ridenominato in una valuta differente. I prezzi dei CDS sovrani mostrano un elevato contributo del premio per il rischio e dipendono principalmente da variabili finanziarie (in particolare, le quotazioni azionarie delle aziende di credito). Tra maggio e novembre 2018 il premio per il rischio di ridenominazione dei titoli di Stato italiani è circa il doppio della corrispondente probabilità oggettiva; rispetto ad altri paesi dell'area dell'euro, nei periodi di tensione il contributo del rischio di ridenominazione al rischio di insolvenza è maggiore.

An analysis of sovereign credit risk premia in the euro area: are they explained by local or global factors?

The climate risk for finance in Italy

12 febbraio 2020

Il lavoro (Quaderni di Economia e Finanza della Banca d’Italia n.545) si sofferma sulla crescente attenzione alle possibili conseguenze dei cambiamenti climatici per il settore finanziario. Tale tendenza ha rafforzato la cooperazione internazionale in materia di finanza verde, con iniziative sia dell'industria sia delle istituzioni. Indagini internazionali mostrano che finora non c'è stata una crescita adeguata nella consapevolezza dei rischi legati ai cambiamenti climatici e delle opportunità fornite dalla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Le evidenze acquisite per l'Italia sulla consapevolezza del rischio finanziario correlato al clima (Climate-Related Financial Risk - CRFR) confermano queste conclusioni.

Per incoraggiare gli istituti finanziari a considerare il CRFR nelle loro strategie sono state identificate tre attività:

1) creare un hub di raccolta informazioni;

2) compilare un elenco delle informazioni mancanti;

3) definire metodologie standard per predisporre scenari climatici da integrare nei processi decisionali.

The climate risk for finance in Italy

Demography and Provisions for Retirement - The Pension Composition, a Behavioral Approach

10 febbraio 2020

Il Working Paper CESifo (n.8057) studia gli effetti delle dinamiche demografiche sulla strutturazione ottimale di un sistema pensionistico, secondo un approccio fondato sui principi dell’economia comportamentale. Dal lavoro emerge come le tendenze demografiche abbiano un notevole impatto non soltanto sulla strutturazione dei sistemi pensionistici ma anche sulle principali variabili macroeconomiche come le dinamiche salariali e i tassi di interesse. I sistemi pensionistici quindi non dovrebbero essere oggetto di modifiche dettate da esigenze contingenti. Si tratta di una considerazione rilevante se rapportata all’attuale contesto socio-demografiche caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione.

Demography and Provisions for Retirement - The Pension Composition, a Behavioral Approach

The PEPP Regulation (PEPPR): Pepper for the Capital Markets Union?

02 febbraio 2020

L’articolo affronta il tema di come i PEPP possano rappresentare un valore aggiunto, sia per i risparmiatori, sia per gli istitutori. Nell’articolo sono considerati: la storia legislativa dei PEPP e le motivazioni, la definizione di PEPP, dei suoi potenziali sottoscrittori e istitutori. Inoltre, si affronta il tema delle opzioni di investimento, con particolare attenzione alla protezione dei consumatori e al cosiddetto cap ai costi dell'1% dell’opzione di base.

The PEPP Regulation (PEPPR): Pepper for the Capital Markets Union?

Retirement Expectations in the Aftermath of a Pension Reform

21 novembre 2019

Il lavoro (Working Paper CeRP n.197), affronta il tema degli effetti di una riforma pensionistica sulle aspettative previdenziali dei lavoratori. Utilizzando i dati dell’Indagine sulla Ricchezza delle famiglie italiane della Banca d’Italia, il lavoro evidenzia come la riforma pensionistica del 2011 abbia peggiorato le aspettative sui tassi di sostituzione attesi. Tale evidenza è inconsistente con la necessità di aumentare l’età di pensionamento nell’ambito di un sistema Notional Defined Contribution qual è il sistema previdenziale italiano. Tale incoerenza potrebbe essere spiegata da una non chiara consapevolezza del funzionamento del sistema pensionistico.

Retirement Expectations in the Aftermath of a Pension Reform