Blog Mefop
Le tappe dell'emanando Decreto Casse
- Gestione delle risorse
- Casse di previdenza
Scorriamo le tappe principali che hanno caratterizzato l’elaborazione del cosiddetto Decreto Casse, dal decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, voluto dall’allora Ministro del Lavoro Sacconi, sino ad oggi.
Anno 2011 – Emanazione Decreto Casse
L’emanazione del cosiddetto Decreto Casse è prevista dal decreto legge 6 luglio 2011, n. 98. In particolare, con l’art. 14 del d.l. 98/2011 si prevedevano due interventi volti a rafforzare e modernizzare la vigilanza sulla gestione delle casse di previdenza.
Il primo intervento riguardava l’attribuzione alla Covip del controllo sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione del patrimonio delle casse di previdenza, da esercitare anche mediante ispezioni o richiedendo la produzione degli atti e documenti ritenuti necessari. La cornice normativa di questo potere era da definire in un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Covip, previsto dall’art. 14, comma 2 del d.l. 98/2011, che stabilisse le modalità con cui la Covip riferisce ai Ministeri vigilanti delle risultanze della propria attività di controllo ai fini dell'esercizio delle attività – di competenza dei ministeri vigilanti – di cui all'articolo 3, comma 3, del d.lgs. 509/94 (possibilità di formulare rilievi motivati sui bilanci preventivi e i conti consuntivi, sulle note di variazione al bilancio di previsione, sui criteri di individuazione e di ripartizione del rischio nella scelta degli investimenti, sulle delibere contenenti criteri direttivi generali) e per l’assunzione dei provvedimenti di cui all'articolo 2, commi 2, 4, 5 e 6 del medesimo d.lgs. 509/94 (provvedimenti in caso di disavanzo). Sulla base dell’art. 14, comma 2 del d.l.98/2011, è stato emanato il Decreto ministeriale 5 giugno 2012 che ha poi consentito a Covip di raccogliere informazioni e di adottare il Manuale delle segnalazioni statistiche e di vigilanza per le casse di previdenza.
Il secondo intervento, previsto dall’art. 14, comma 3 del d.l. 98/2011, invece, riguardava più specificamente il cosiddetto Decreto Casse. In particolare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del d.l. 98/2011, era prevista l’adozione di un decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e sentita la Covip, che dettasse disposizioni in materia di investimento delle risorse finanziarie degli enti previdenziali, dei conflitti di interessi e di banca depositaria, tenendo anche conto dei principi, vigenti per le forme di previdenza complementare, di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, e relativa normativa di attuazione (all’epoca per i fondi pensione era in vigore il d.m.703/1996, poi sostituito dal d.m.166/2014).
Anno 2014 – La prima consultazione pubblica sul Decreto Casse
Nonostante il termine di 6 mesi, la prima consultazione relativa al Decreto Casse è a fine 2014. Il motivo del ritardo sta nel fatto che la normativa primaria stabiliva che l’emanando decreto dovesse regolare gli investimenti, i conflitti di interessi ed il depositario, sulla base della normativa e della regolamentazione in essere per le forme di previdenza complementare di cui al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252.
Come accennato, nel 2011 era in corso una revisione delle disposizioni relative ai fondi pensione che poi ha portato all’adozione del d.m. 166/2014, in sostituzione del d.m. 703/1996. Era dunque necessario attendere la finalizzazione di questa revisione normativa per elaborare le disposizioni del Decreto Casse tenendo conto delle regole per i fondi pensione, come prescritto dalla legge.
La consultazione si è chiusa il 5 dicembre 2014.
Da segnalare, rispetto alle versioni successive del Decreto Casse, la presenza di molte restrizioni quantitative agli investimenti, analogamente a quanto previsto nelle disposizioni dei fondi pensione.
Anni 2015-2016 – Pareri del Consiglio di Stato
Conclusa la consultazione, è stato confezionato un testo che è poi stato oggetto del parere del Consiglio di Stato.
Dopo il primo parere interlocutorio n. 2871/201 del 22 ottobre 2015, è stato poi approvato il parere definitivo del Consiglio di Stato del 24 febbraio 2016.
La Sezione consultiva del Consiglio di Stato nell'esprimere parere favorevole ha ribadito l’avviso – già espresso in precedente parere interlocutorio – che nella scelta del soggetto cui affidare in base a convenzione la gestione indiretta nonché nella scelta del soggetto depositario siano applicabili le procedure di evidenza pubblica di cui all’allora vigente decreto legislativo n.163/2006. Nonostante il parere, il Decreto Casse non ha poi visto la luce.
Anno 2022 – Modifica del DL 98/2011
Dopo un periodo di stasi, il legislatore interviene modificando la base normativa per l’adozione del Decreto Casse. In particolare, la modifica avviene mediante l’art. 1, comma 311 della Legge di bilancio per il 2023 (Legge 9 dicembre 2022, n. 197).
Si prevede l’adozione del decreto del Ministro dell' economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentita la Covip, entro il 30 giugno 2023. L’ambito di intervento si amplia, comprendendo non solo le norme di indirizzo in materia di investimento delle risorse finanziarie, di conflitti di interessi e di banca depositaria, ma anche l’informazione nei confronti degli iscritti, gli obblighi relativi alla governance degli investimenti e alla gestione del rischio, perdendo un riferimento diretto alla disciplina dei fondi pensione.
Con questa modifica legislativa viene meno la necessità di far riferimento al d.m.166/2014 e dunque l’emanando Decreto Casse può essere depurato dalle restrizioni quantitative che caratterizzano ancora oggi i limiti agli investimenti dei fondi pensione, pur mantenendo le disposizioni circa il processo di investimento. Si prevede inoltre, entro sei mesi dall'adozione del decreto, l’adozione di regolamenti interni da parte delle casse di previdenza, da sottoporre ad approvazione presso i ministeri vigilanti ai sensi dell’art. 3, comma 2 del d.lgs. 509/94.
Anno 2025 – Pareri del Consiglio di Stato
Elaborato il testo sulla base della nuova normativa, il Consiglio di Stato si è espresso con il parere interlocutorio n. 117/2025 del Consiglio di Stato, adottato nell'adunanza del 28 gennaio e pubblicato il 14 febbraio 2025 e poi con il parere definitivo n. 328/2025 dell’8 aprile 2025, tornando a chiedere tra le altre cose l’applicazione del codice degli appalti per la selezione del gestore e del depositario.
