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I fondi pensione al tempo del coronavirus

Paolo Pellegrini / Lorenzo Cicero
06 aprile 2020
TEMI MEFOP
  • Previdenza complementare
ARGOMENTI
  • Covid-19
  • Iorp2
DESTINATARI
  • Fondi pensione

Resilienza della struttura organizzativa e Iorp 2

Le misure di rigore implementate progressivamente hanno messo a dura prova la capacità dei fondi di mantenere la continuità operativa. Il Dpcm 22 marzo 2020, poi integrato dal Decreto Mise 25 marzo 2020, hanno sospeso molte attività produttive e industriali, indicando però quelle reputate essenziali di cui occorre garantire continuità operativa, tra esse la gestione dei fondi pensione (codice ateco 65.30). Resta comunque fortemente raccomandato il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte dal proprio domicilio o in modalità a distanza.

In ottica Iorp 2, questo è un formidabile esercizio di resilienza e di capacità di tempestiva risposta ad una situazione di rischio, quale la necessità di garantire la continuità operativa in presenza di una difficoltà/impossibilità di accesso alla sede. Il rischio dell’isolamento per epidemia – fino a ieri inimmaginabile al di fuori delle sale cinematografiche – e le relative misure di gestione saranno evidentemente contemplati tra le politiche scritte di gestione del rischio e nei piani di emergenza (contingency plan) da deliberare.

Tra le misure operative adottate in questi giorni dai fondi pensione nelle relazioni con i propri iscritti, registriamo delle deroghe rispetto alle modalità ordinarie di ricezione della documentazione a corredo delle richieste degli aderenti, mediante un maggior ricorso ai canali telematici, vigilando comunque sull’attendibilità e correttezza delle richieste.

Portafoglio

Il contesto è ancora incerto e analisi strutturali sarebbero premature, ma è compito dei fondi pensione monitorare accuratamente la situazione per l’adozione di strategie di reazione in difesa del portafoglio, eventualmente assegnando maggiori spazi di manovra ai gestori, sempre che non li abbiano già. Un aspetto rilevante su cui si è posta la giusta attenzione è che le perdite che saranno registrate sono perdite virtuali fino a che non si smobilizza la posizione e dunque, nel lungo periodo, potranno essere recuperate.

Attività degli organi collegiali e bilancio

Proprio in considerazione della necessità di organizzare modalità di lavoro da remoto, Covip con la Circolare n. 1096 ammette la possibilità di svolgere le riunioni degli organi collegiali in teleconferenza (sia audio che video) a prescindere dalle previsioni statutarie, consentendo l'approvazione del bilancio entro la fine del mese di giugno 2020.

Inoltre, si consente l’invio della comunicazione periodica agli aderenti e il deposito della nota informativa entro il 31 maggio 2020 anziché entro il 31 marzo, dandone avviso sul sito.

Per Fondi aperti e Pip, con la circolare n.1231 del 20 marzo 2020, Covip ha precisato che sono prorogati i termini per la redazione della relazione del Responsabile per l'anno 2019 e per l'approvazione del rendiconto del Fondo aperto relativo all'esercizio 2019. I termini per tali adempimenti, attualmente previsti entro il corrente mese di marzo, vengono posticipati al mese di giugno 2020.

Iniziative di comunicazione sull’impatto del coronavirus

Molti fondi stanno emanando comunicati circa l'andamento della gestione, senza tacere le criticità e diffondendo allo stesso tempo messaggi rassicuranti circa l’attento monitoraggio del portafoglio. L’avvertenza principale riguarda il fatto che, finché non si smobilizzano le somme, la perdita è solo “teorica”, ed è richiamata l’opportunità di guardare alla performance del fondo tenendo presente un orizzonte temporale medio lungo, quale è quello tipico dell’accumulo previdenziale.

Variazioni al ribasso del valore della posizione previdenziale “virtuali e temporanee” si trasformano, infatti, in effettive perdite monetarie solo per gli aderenti che dovessero procedere allo smobilizzo del capitale (per anticipazioni, riscatti, cambio comparto o trasferimento ad altro fondo). Pertanto, salvo esigenze improrogabili, l’invito rivolto agli aderenti è evitare per il momento di smobilizzare la posizione di previdenza complementare e attendere il recupero di valore degli investimenti.

A questo proposito qualche fondo ha attivato procedure straordinarie e snelle per l’annullamento tempestivo delle richieste di smobilizzo già trasmesse dai propri aderenti.

Per approfondire

Pillola 131 - I fondi pensione al tempo del coronavirus

Il servizio "Pillole" prevede la possibilità di accedere ad una sezione riservata del sito dove sono disponibili efficaci documenti di sintesi che affrontano una moltitudine di questioni legate al sistema di previdenza complementare.

Nell'elaborazione della scheda Mefop fornisce, oltre ai riferimenti teorici e alle soluzioni giuridiche del tema oggetto della "pillola", anche indispensabili spunti operativi.

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Paolo Pellegrini
Mefop

In Mefop dal 2001. Avvocato. Laureato con lode in Giurisprudenza. È vicedirettore e responsabile dell'Area Normativa ed istituzionale.

Lorenzo Cicero
Mefop

In Mefop dal 2008. Avvocato. Laureato in Giurisprudenza. È responsabile della consulenza e della formazione in materia legale, nonché del servizio Pillole. Collabora alla redazione delle pubblicazioni giuridiche.