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Welfare index PMI: l’impegno delle piccole e medie imprese italiane al cospetto della pandemia in atto

Maria Dilorenzo
08 novembre 2021
TEMI MEFOP
  • Welfare integrato
  • Welfare contrattuale e aziendale
  • Sanità integrativa
ARGOMENTI
  • Covid-19
DESTINATARI
  • Fondi sanitari

Il 9 settembre è stato presentato il rapporto Welfare Index PMI 2021, volto ad indagare la diffusione del welfare nelle piccole e medie imprese italiane.

L’iniziativa promossa da Generali Italia, supportata dalle principali Confederazioni italiane e da un comitato composto da accademici esperti di welfare, ha come target le imprese appartenenti a tutti i settori produttivi, con un numero di lavoratori compreso tra 6 e 1.000.

Come nelle precedenti edizioni, anche l’indagine 2021 si è svolta in due fasi successive: indagine estensiva e indagine in profondità.

La prima, di carattere quantitativo, si è svolta attraverso due modalità:

  • Risposta ad interviste telefoniche (CATI)
  • Compilazione di un questionario online (CAWI) disponibile liberamente sul sito welfareindexpmi.it o compilato a seguito di invito da parte delle associazioni di categoria che partecipano all’iniziativa

L’indagine in profondità, di carattere puramente qualitativo, si è svolta attraverso interviste telefoniche mirate alle 105 imprese che avevano ottenuto i punteggi Welfare Index PMI più elevati con l’obiettivo arricchire le informazioni raccolte con il primo questionario e mappare i casi di maggior successo.

Di seguito un breve focus sul contributo al welfare aziendale delle PMI a cospetto della pandemia in atto.

Il welfare aziendale nel rilancio del paese

Nel 2020 e 2021 le imprese analizzate, messe economicamente a dura prova dalla pandemia, hanno reagito imprimendo un salto di qualità al welfare aziendale e assumendo consapevolezza del proprio ruolo sociale e della necessità di diventare sempre di più un riferimento per i propri dipendenti.

Fonte: Welfare Index PMI 2021 https://www.welfareindexpmi.it/wp-content/uploads/2021/09/Welfare-Index-PMI-Rapporto-2021-1.pdf

La maggior parte delle aziende ha provveduto alla riorganizzazione del lavoro al fine di tutelare la salute dei propri dipendenti e facilitare la conciliazione vita privata/lavoro e sostenuto le istituzioni sanitarie e le comunità locali nell’offerta di prestazioni e servizi necessari alla popolazione.

Tra le iniziative adottate nei due anni di emergenza spiccano quelle relative alla salute e al sostegno economico e familiare del lavoratore.

Per quanto riguarda la salute il 43,8% delle aziende hanno offerto presìdi di prevenzione e servizi diagnostici legati al Covid 19, il 25,7% hanno esteso le coperture assicurative già precedentemente previste, il 21,3% hanno offerto prestazioni sanitarie a distanza, come servizi di consulto medico o psicologico.

In relazione al supporto economico e familiare molte aziende hanno apportato modifiche all’organizzazione del lavoro preesistente aumentando la flessibilità oraria e i permessi (35,8%) e prevedendo impegni economici aggiuntivi a sostegno dei dipendenti attraverso l’erogazione di bonus, aumenti temporanei delle retribuzioni o integrazioni alla cassa integrazione.

Infine, molte imprese hanno sostenuto il sistema generale attraverso donazioni spontanee alle comunità e al sistema pubblico (16,4%) e attività a sostegno del sistema sanitario o alla ricerca (9,2%).

Fonte: Welfare Index PMI 2021 https://www.welfareindexpmi.it/wp-content/uploads/2021/09/Welfare-Index-PMI-Rapporto-2021-1.pdf

Le iniziative avviate rappresentano per le imprese una modifica permanente e strutturale e non limitata alle contingenze, circa il 43% dei rispondenti ha esplicitato di voler confermare tali iniziative a prescindere all’emergenza, considerandole una componente strutturale del proprio welfare.

I lavoratori sembrano aver apprezzato lo sforzo fatto dalla propria azienda: il gradimento è eccellente o comunque positivo nell’88% dei casi, percentuale di molto superiore alla media generale delle iniziative di welfare.

La pandemia ancora in atto sembra dunque aver dato una spinta al processo di avvicinamento tra esigenze aziendali e dei lavoratori aprendo a possibili scenari futuri che mettano al centro la cura del lavoratore senza ledere in alcun modo gli obiettivi economici e reddituali dell’impresa.

 

Maria Dilorenzo
Mefop

In Mefop dal 2011. Laureata con lode in Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari. Si occupa di analisi statistica, economica e finanziaria ed è co-responsabile della gestione di Previ|DATA.