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Sanità integrativa, benefit preferito dai manager: intervista a Marco Rossetti di Assidai

Maria Dilorenzo
07 luglio 2015
TEMI MEFOP
  • Sanità integrativa
  • Organizzazione e Comunicazione
DESTINATARI
  • Fondi sanitari

Nel maggio del 2015 , in occasione del suo venticinquesimo anniversario, Assidai ha sviluppato con IPSOS uno studio scientifico su tratti distintivi e esigenze dei manager italiani, analizzando, tra gli altri temi, il ruolo dell’assistenza sanitaria integrativa in Italia.
Il giudizio dei manager sul sistema sanitario nazionale è appena sufficiente: il voto medio risulta pari a 6 su una scala di valutazione tra 1 e 10. L’offerta di un’adeguata copertura sanitaria è considerata caratteristica distintiva dell’azienda per circa il 29% dei dirigenti e quadri. A conferma di ciò gli intervistati dichiarano una preferenza nei confronti di tale tipologia di assistenza anche rispetto ad ulteriori strumenti di welfare: la sanità integrativa si colloca al primo posto tra i benefits più apprezzati dai manager, citata da oltre un terzo degli intervistati.
Abbiamo recentemente incontrato il Direttore di Assidai, Marco Rossetti, per approfondire i temi emersi dall’indagine.

"Quali caratteristiche ha il miglior luogo di lavoro? Potrebbe sintetizzarci i principali risultati emersi dalla ricerca condotta da Ipsos?"

Il luogo di lavoro ideale è un ambiente in cui c’è una visione rivolta al futuro, che coinvolge i propri manager nelle decisioni e si prende cura dei propri dipendenti; il «best place to work» è un posto dove è facile capire quanto il tuo contributo sia effettivo, quanto stia agevolando l’azienda.
 

"Tanti segnali indicano un prossimo cambiamento dello scenario della sanità integrativa. Quali sono secondo lei le priorità in termini di scelte politiche per rendere più efficiente e trasparente il sistema?"

Innanzitutto, costruire un nuovo modello di Sanità Complementare al SSN in un’ottica collaborativa e non sostitutiva, lasciando da parte scontri ideologici che vedono il privato doversi necessariamente contrapporre al pubblico. Il modello di sanità complementare a cui pensiamo dovrebbe assumere il postulato: “dove non può arrivare il pubblico può arrivare il privato”.
I Fondi Sanitari Complementari dovranno essere adeguatamente regolati da una vigilanza snella e non coercitiva che dovrà:

  • verificare l’utilizzo delle risorse che il sistema pubblico intende impegnare attraverso una fiscalità agevolata
  • garantire e tutelare i diritti di chi accede alle cure e alle prestazioni in un sistema efficiente di qualità e certificato, a costi calmierati da una sana e trasparente competizione di mercato.

Inoltre, prevedere un’adeguata legislazione fiscale che sappia finalmente accompagnare lo sviluppo della Sanità Complementare non solo destinata ai lavoratori dipendenti ma allargata a tutti i cittadini, con premialità fiscale da riservare a quei Fondi Sanitari che rivolgono la loro attenzione alle famiglie e ai pensionati (proprio chi ne ha più bisogno) secondo criteri gestionali basati sulla mutualità e solidarietà e che prevedano obbligatoriamente nei propri Statuti e Regolamenti:

  • Nessuna selezione del rischio.
  • Nessun limite di età sia in entrata che di permanenza.
  • Nessuna possibilità di recesso dell’iscrizione.

La richiesta crescente di una copertura sanitaria integrativa sta provocando la nascita di molteplici iniziative che offrono varie tipologie di coperture. Basti pensare che ad oggi risulterebbero iscritti all’anagrafe dei Fondi Sanitari istituita dal Ministero della Salute circa 400 tra Fondi, Casse e Società di Mutuo Soccorso e tra questi solo le prime 13 iniziative in ordine di numero d’iscritti, tra le quali Assidai, assorbono quasi il 50%del totale degli iscritti. Sarebbe opportuno, quindi, valutare una razionalizzazione di tali iniziative.
Assidai è pronto a mettere a disposizione della politica e delle istituzioni le proprie idee al riguardo.

 

"L'interazione di Assidai con il Fasi permette di realizzare un articolato piano di welfare aziendale. Quali sono i punti di convergenza e quali le difficoltà per operare insieme?"

Assidai è nato 25 anni fa come Fondo integrativo del Fasi allargando negli anni la propria base associativa ai quadri, ai professional e ai dipendenti. L’interazione è fortissima ed i piani sanitari Assidai sono disegnati per favorire tale interazione.
I punti di convergenza sono moltissimi tutti finalizzati alla soddisfazione dei dirigenti.
La possibilità del ricorso alla prestazione attraverso strutture convenzionate è uno strumento che contribuisce a raggiungere l’obiettivo della razionalizzazione dei costi sia per il Fasi che per Assidai. Entrambi i Fondi hanno spinto al massimo tale politica con il risultato d’incrementare il ricorso al convenzionamento diretto tale da superare nel 2014 le prestazioni erogate con tale attitudine piuttosto che a rimborso.
É un modello davvero virtuoso che il pubblico potrebbe prendere a riferimento per recuperare efficienze.
L’efficienza del modello gestionale presentato da Assidai è riscontrabile anche dall’elevata attitudine all’innovazione ed all’utilizzo della tecnologia. A pochi mesi dal lancio della funzionalità, ben il 52% delle richieste di rimborso sono inviate ad Assidai in via totalmente telematica via PC e via APP. Nell’era in cui il traffico internetgenerato da device mobiliha superato quello generato da PC, mettere a disposizione degli iscritti un’ APP, come ha fatto il nostro Fondo, è stata sicuramente un’arma vincente. L’APP Assidai permette di:

  • inviare una richiesta di prestazione facendo una semplice foto dal proprio smartphone del documento di spesa;
  • vedere lo stato della richiesta di prestazione da ogni luogo;
  • o essere guidato alla struttura sanitaria convenzionata più vicina magari quando non si è nella propria città.

Anche il Fasi dal 2015 consente d’inviare le richieste di prestazioni online e se viene utilizzata tale modalità le pratiche possono essere inviate subito senza attendere l’apertura del trimestre. Questa innovazione ha avvicinato ancora di più Fasi e Assidai.
Abbiamo comunque in progetto con il Presidente del Fasi Stefano Cuzzilla - nominato da pochi giorni Presidente di Federmanager - di studiare congiuntamente progetti finalizzati ad una sempre più elevata interazione tra i due Fondi con l’obiettivo di offrire il migliore dei servizi ai nostri comuni iscritti.

PER APPROFONDIRE

Download indagine realizzata da Ipsos per Assidai: “L’Identità del manager italiano, il best place to work e l’assistenza sanitaria integrativa”.

Maria Dilorenzo
Mefop

In Mefop dal 2011. Laureata con lode in Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari. Si occupa di analisi statistica, economica e finanziaria ed è co-responsabile della gestione di Previ|DATA.