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I rendimenti dei fondi pensione preesistenti

19 giugno 2023
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  • Fondi pensione

Dopo un 2022 caratterizzato da tensioni geopolitiche e da un’inflazione elevata (in Italia, secondo i dati riportati da Istat, nel mese di dicembre 2022 l’indice dei prezzi al consumo si è attestato all’11,6% su base annua) il settore della previdenza complementare ha evidenziato una situazione complessa considerati i ribassi concomitanti registrati dalle asset class principali, azioni e obbligazioni. 

Osservando i risultati ottenuti nel 2022 dalle linee di investimento di un campione di fondi pensione preesistenti, si riscontra una distribuzione dei rendimenti collocata interamente in territorio negativo: i comparti obbligazionari misti sono quelli che hanno registrato le fluttuazioni più ampie, con un minimo pari a -13,0% ed un massimo del -0,2%, rendendo in media un valore pari a -7,7%. Le linee bilanciate hanno registrato una performance minima del -14,1% (la più bassa rispetto agli altri comparti), un valore massimo del -5,3% e una media del -10,1%. Da ultimo, gli azionari con un rendimento medio pari a -11,2% (minimo del -13,7% e massimo del -7,1%) risultano essere i meno performanti. 

Tuttavia, al fine di avere una corretta lettura dei risultati, l’andamento dei fondi pensione non si deve valutare considerando unicamente il breve termine (es. rendimento ad un anno) in quanto non è coerente con lo scopo dell’investimento previdenziale.
In un orizzonte temporale triennale i fpp del campione, pur avendo rendimenti minimi ancora negativi, evidenziano la loro capacità di generare risultati finanziari tendenzialmente migliori. Le linee azionare e bilanciate infatti hanno reso, in media, rispettivamente l’1,6% (con una forchetta compresa tra -0,5% e 3,6%), e lo 0,3% (in un range di valori compresi tra -1,2% e 3,5%). I comparti obbligazionari misti, invece, sono stati gli unici a conseguire una performance media negativa pari a -0,8% (un massimo dell’1,6% e un minimo del -2,5%).

Nei primi mesi del 2023 i mercati, seppur ancora volatili, hanno recuperato una parte significativa dei ribassi registrati nel corso dell'anno precedente. 

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