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Covip fa il punto sulle Casse di previdenza

Antonello Motroni
16 luglio 2020
TEMI MEFOP
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  • Casse di previdenza

Con la presentazione della Relazione per l’anno 2019 il Presidente dell’Autorità di Vigilanza ha fatto il punto sullo stato di salute degli Enti di primo pilastro dei liberi professionisti.

Le evidenze statistiche sul portafoglio rilevano una situazione positiva, con il valore degli attivi che a fine 2019 ha raggiunto gli 87 miliardi di Euro, in crescita di 1,6 miliardi di Euro rispetto al 2018 (+1,9%).

Oltre ¼ delle attività è detenuto per il tramite di Oicvm (25,5%); seppure in calo, gli investimenti immobiliari rappresentano ancora la principale classe di attivo (22,7%), per gran parte ormai detenuti tramite Fia (72,5%).

La Relazione Covip tratteggia un settore eterogeneo, in cui i cinque Enti maggiormente patrimonializzati detengono circa il 73% degli attivi e sono beneficiari dell’84% dei flussi contributivi netti.

La mancanza di regole cogenti in materia di investimenti, unitamente ad una difforme normativa tra Enti 509/94 e 103/96 - in materia di vincoli alla destinazione immobiliare che storicamente ha gravato sui primi -, fa sì che la composizione degli attivi manchi di affinità sostanziale.

Si rileva, inoltre, un livello di concentrazione delle componenti in cui sono investiti gli attivi non trascurabile: nell’Ente per cui tale valore risulta essere il più basso, il peso delle prime due componenti sul totale degli attivi è comunque pari al 43,2% (il valore non tiene conto del look through degli OICVM). Come già anticipato, tra le componenti degli attivi un ruolo preminente è occupato dagli investimenti immobiliari: considerando il look through degli Oicvm, questi costituiscono la principale componente dell’attivo per 11 Enti; in otto Casse l’investimento immobiliare supera ancora la soglia del 30% (Cfr. Tav.1).

Tav. 1 – L’investimento degli Enti

investimento delle casse di previdenza dei liberi professionisti

Nel dare conto dell’intensa e proficua attività di vigilanza svolta, che ha consentito di porre in evidenza alcuni profili di criticità nelle politiche d’investimento, il Presidente Covip ha richiamato ancora una volta la necessità di portare a termine il progetto di riforma delineato nel 2011.

La mancata emanazione del regolamento interministeriale sui limiti agli investimenti, che fa delle Casse, ad oggi, gli unici investitori istituzionali privi di una disciplina relativa all'investimento degli attivi, rischia di rendere più complesso il “perseguimento di una gestione delle risorse sana e prudente nell’interesse dei relativi iscritti e beneficiari. L’adozione del regolamento fornirebbe un importante contributo anche al miglioramento del complessivo assetto della vigilanza sugli Enti, consentendo (a Covip N.d.R.) di inserirsi in un alveo caratterizzato da regole chiare e omogenee”.

L’assenza di un quadro regolamentare definito non sta tuttavia impedendo alle Casse di intraprendere un percorso di adeguamento dei modelli d’investimento, avendo come punto di partenza la normativa secondaria della previdenza complementare. Manca però un approccio omogeneo in quanto gli Enti hanno ampiamente rimaneggiato le suddette previsioni. Ne conseguono “assetti regolamentari assai disomogenei e i documenti che li definiscono molto diversificati quanto a struttura e contenuti”.

Tale disomogeneità è anche da ascrivere alla presenza di norme settoriali che impegnano gli Enti alla definizione di specifici documenti sul processo d’investimento (Cfr. I criteri di individuazione e di ripartizione del rischio nella scelta degli investimenti così come indicati in ogni bilancio di previsione, ex art. 3, comma 3, d. lgs. 509/1994, oppure i piani triennali relativi agli impieghi immobiliari da adottare annualmente ai sensi dell’art. 8, comma 15, del d.l. 78/2010). Tale frammentazione degli assetti documentali potrebbe rappresentare un ostacolo allo svolgimento dell’attività di vigilanza che Covip deve esercitare.

 

Antonello Motroni
Mefop

In Mefop dal 2006. Laureato in Economia e Commercio, si occupa di analisi economica e finanziaria ed è co-responsabile della gestione di Previ|DATA. Si occupa dei profili comunitari della previdenza integrativa.