Blog Mefop

Casse professionali: i principali canali di comunicazione

Alessandra Rocco
08 febbraio 2018
TEMI MEFOP
  • Welfare liberi professionisti
  • Organizzazione e Comunicazione
DESTINATARI
  • Casse di previdenza

Ad oggi le Casse Professionali hanno a loro disposizione una molteplicità di mezzi di comunicazione. Alcuni di questi sono, ovviamente, più utilizzati rispetto ad altri, in quanto ritenuti più efficaci a raggiungere i destinatari. Proprio con riferimento a tale circostanza è stata condotta un’analisi attraverso cui sono stati individuati e confrontati i canali di comunicazione maggiormente utilizzati tra il 1° gennaio e il 1° giugno 2017 dalle due tipologie di enti (Casse ex d.lgs. n. 509/1994 e ex d.lgs. n. 103/1996).

I risultati ottenuti sono stati elaborati graficamente come segue: 

Casse di previdenza che prevedono un canale di comunicazione

Come si evince dal presente grafico, la totalità delle Casse ha un sito web istituzionale, ma solamente undici siti sono responsive, cioè in grado di adattarsi graficamente ai diversi dispositivi di accesso, consentendo di accedere alle informazioni in modo più agevole e rapido. Dopo il sito web i canali di comunicazione più utilizzati sono risultati il call center (diciannove Casse ne hanno uno) e il contact center mail (utilizzato da diciotto Casse) che, favorendo un contatto diretto, consentono agli iscritti di interagire con l’operatore telefonicamente o via mail. Molto utilizzata è risultata essere poi la rivista ufficiale, invero diciassette Casse su venti hanno una propria rivista, con la quale vengono diffuse numerose notizie quali, ad esempio, quelle concernenti la previdenza e l’assistenza agli iscritti, gli eventi e le interviste ad autorità di categoria. Nell’organigramma di quattordici Casse è presente l’Ufficio Stampa. Quest’organo ha il precipuo compito di veicolare le informazioni all’esterno attraverso lo strumento di comunicati stampa.

Con grande stupore abbiamo anche riscontrato che alcune Casse utilizzano canali particolarmente recenti, ad esempio i social networks. Nello specifico, i “social” maggiormente utilizzati sono YouTube (tredici Casse su venti), Facebook (nove Casse su venti), Twitter (sette Casse su venti) e LinkedIn (cinque Casse su venti), cui gli iscritti possono accedere attraverso i c.d. bottoni social inseriti nei siti web delle proprie Casse.

Per quel che, invece, concerne gli strumenti poco utilizzati è risultato che solo quattro Casse su venti hanno creato un’App, consentendo, in tal modo, ai propri iscritti di usufruire dei diversi servizi attraverso il proprio smartphone: consultare la propria posizione previdenziale, verificare l’estratto conto contributivo, richiedere certificati. Infine, lo strumento scarsamente utilizzato è risultato essere il blog, forse perché superato dai social networks.

Dall’analisi svolta sono emersi inoltre ulteriori strumenti utilizzati, non riportati nel suddetto grafico ma comunque mediamente utilizzati, come ad esempio, la chat, la mailing list, l “E-book” e la “WebTV”.

Riassumendo, sia le Casse ex ex d.lgs. n. 509/1994 che quelle ex d. lgs. n. 103/1996 comunicano prevalentemente attraverso un sito web, seguito da altri strumenti che consentono loro un contatto diretto con l’utente, come il call center e il contact center mail e, infine, dagli Uffici Stampa e dalla rivista ufficiale. Seguono i social networks, le App, e, da ultimo, i blog.

Nel periodo tra il 1° gennaio e 1° giugno 2017 sono stati trasmessi 443 messaggi, di cui[1]: 47 concernenti comunicazioni istituzionali; 61 informazioni sulla contribuzione e scadenze; 87  relativi a prestazioni e servizi; 110 concernenti eventi; 138 riconducibili ad una categoria residuale, denominata “altro”, in cui sono ricomprese tutte le informazioni non rientranti in alcuna delle precedenti categorie. 

Il risultato ottenuto è stato rappresentato graficamente come segue:

Tipologia di messaggi pubblicati dalle Casse di previdenza

I messaggi di cui alla categoria “altro” (evidenziata dal colore celeste) sono risultati quelli trasmessi in maggior numero. Un simile risultato è probabilmente dovuto al fatto che tale categoria ricomprende una molteplicità di informazioni, quali, ad esempio, quelle relative all’uscita dell’ultimo numero della rivista ufficiale, gli avvisi inerenti gli orari di apertura e chiusura degli uffici, eventuali disservizi dei siti istituzionali, ecc. Immediatamente dopo tale tipologia di informazioni vi sono quelle relative agli eventi (evidenziate in giallo), cui la Cassa invita gli iscritti a partecipare, seguite dalle comunicazioni concernenti le informazioni sulle prestazioni e i servizi erogati (contraddistinte dal colore arancione). Le informazioni sulla contribuzione e le scadenze (evidenziate dal colore blu) e quelle relative alle comunicazioni istituzionali (evidenziate in grigio) sono state trasmesse in minor numero. Deve presumersi, tuttavia, che un numero così basso di messaggi di questo tipo sia giustificato dall’utilizzo di canali più diretti e personali come, ad esempio, il contatto telefonico o l’indirizzo di posta elettronica del singolo iscritto.

Dall’analisi svolta è stato possibile riscontrare anche le diverse modalità attraverso cui sono stati veicolati i messaggi, sia istituzionali che informativi.

La maggior parte delle informazioni risultano esser state comunicate sia via web (sulla home page o nella sezione News del sito di ciascuna Cassa) sia tramite social networks, mediante pubblicazione di post. Un altro strumento largamente utilizzato è quello dei “video”, attraverso cui sono stati pubblicati gli eventi organizzati dalle Casse, le interviste ad autorità di categoria e, altresì, le informazioni attinenti alle prestazioni e servizi erogati, pubblicizzando ad esempio eventuali agevolazioni, sussidi, nonché le modalità di fruizione degli stessi. Per quanto, invece, concerne lo strumento del comunicato stampa, pur essendo questo lo strumento di comunicazione per eccellenza, i dati raccolti hanno evidenziato come questo sia strettamente legato ad alcune tipologie di informazioni e precisamente quelle relative alla contribuzione, alle scadenze contributive, alle informazioni sulle prestazioni e i servizi erogati e alle comunicazioni istituzionali. Tale canale deve, pertanto, ritenersi uno strumento preordinato alla diffusione di informazioni di particolare importanza, considerato che sono rimaste escluse dal suo utilizzo le informazioni concernenti gli eventi e tutte quelle rientranti nella categoria residuale di “altro”.

Considerati i risultati dell’indagine, come sopra esposti, si osserva come le Casse siano ben consapevoli dell’importanza della comunicazione (anche e soprattutto ai fini della c.d. “trasparenza”) e si siano dunque adeguate alla costante evoluzione dei mezzi di comunicazione, avvalendosi anche di strumenti particolarmente moderni quali i social networks


[1] In merito alla raccolta dei dati in questione, è opportuno precisare che per quanto attiene l’analisi dei siti web delle Casse Enpacl, Enpaf, Fasc, Enpab ed Enpapi, dai quali sono state ricavate le informazioni rilevanti per la presente trattazione, si osserva che le notizie pubblicate sui citati siti non riportavano la data di pubblicazione, pertanto i dati sono stati censiti senza una precisa collocazione temporale. Sono invero state analizzate le notizie in “primo piano” nella home page del sito web, seppur prive di un riferimento temporale.

 

 

Alessandra Rocco

Laureata in giurisprudenza con tesi in diritto tributario, ha deciso di ampliare le sue conoscenze frequentando un master sugli enti di previdenza dei liberi professionisti. Attualmente è impegnata in uno stage formativo presso una Cassa Professionale.