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La casa a garanzia del welfare degli over 60: entrerà in vigore il 6 maggio la nuova normativa sul prestito vitalizio ipotecario

Paolo Pellegrini
04 maggio 2015
TEMI MEFOP
  • Invecchiamento e Longevità
ARGOMENTI
  • Diritti e prestazioni
DESTINATARI
  • Cittadini

In data 21 aprile 2015 è stata pubblicata in gazzetta ufficiale ed è in vigore a partire dal 6 maggio, la legge n 44 del 2 aprile 2015 che disciplina la nuova normativa sul prestito vitalizio ipotecario. Questo strumento permetterà agli over 60 di ottenere un finanziamento a medio e lungo termine, con capitalizzazione annuale di interessi e di spese, riservati a persone fisiche con età superiore a sessanta anni compiuti. Il rimborso può essere richiesto al momento della morte del soggetto finanziato ovvero qualora vengano trasferiti, in tutto o in parte, la proprietà o altri diritti reali o di godimento sull'immobile dato in garanzia o si compiano atti  che  ne  riducano  significativamente  il valore, inclusa la costituzione di diritti reali di  garanzia  in  favore di terzi che vadano a gravare sull'immobile.
Le persone arrivano alla terza età possedendo l'abitazione, ma sempre più povere dal punto di vista del reddito, in difficoltà anche nel sostenere servizi e cure, specie se in famiglia vivono anche persone disabili e non autosufficienti.  In tale contesto aumenta l'interesse per nuda proprietà e prestito vitalizio, opzioni che consentono di dotare le famiglie di una parte della ricchezza continuando a vivere nella stessa casa.
Anche se lo sviluppo di una disciplina chiara in materia è sicuramente utile e il provvedimento in questione va guardato con favore non ci si può esimere dall’auspicare che un ruolo fondamentale per la tutela degli anziani deboli venga svolto anche dalle forme di welfare privato e da tutta l’area del no-profit, quali strumenti alternativi e possibilmente preventivi rispetto a queste esigenze.
 
L’auspicio più in particolare è che l’approvazione di questo provvedimento sia il primo passo di una serie di interventi a supporto degli anziani e che si renda strutturale in quest’ambito un ruolo per il terzo settore. I dati evidenziano che gran parte degli anziani con basso reddito sono in possesso di abitazioni molto più grandi delle proprie esigenze e spesso inadeguate al loro stato di salute/autosufficienza. Da questa circostanza potrebbe nascere la proposta di pensare a nuovi modelli dell’abitare e a progetti evoluti di “housing sociale” che vanno dalla residenzialità leggera e sociale alla residenzialità “assistita” (con presidi medici, infermieristici e ad alto valore sociale) e che possano favorire la vita indipendente delle persone anziane e disabili presenti nell’abitazione.

Paolo Pellegrini
Mefop

In Mefop dal 2001. Avvocato. Laureato con lode in Giurisprudenza. È vicedirettore e responsabile dell'Area Normativa ed istituzionale.