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Welfare Privato e Intelligenza Artificiale: potenzialità vs prudenza
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Un'indagine condotta da Mefop tra febbraio e marzo 2025 sull’adozione e la conoscenza da parte degli enti del welfare dell’Intelligenza artificiale (IA) ha evidenziato uno stadio ancora embrionale in cui le preoccupazioni sembrano frenare un’integrazione di tali strumenti nell’attività, pur in presenza di una consapevolezza delle opportunità in materia di efficientamento.
Degli 84 enti che hanno risposto al sondaggio (46 fondi pensione, 31 fondi sanitari e 7 casse di previdenza) la metà non adotta strumenti di Intelligenza Artificiale, mentre il resto dei partecipanti è equamente diviso tra coloro che hanno già avviato un’integrazione e chi, invece, intende farlo in futuro. In particolare, le casse di previdenza risultano leggermente più avanzate rispetto ai fondi sanitari, i quali mostrano una minore attività in questo ambito.
Chi ha già avviato l’uso dell’IA o prevede di farlo, ha come principale obiettivo il miglioramento dell’interfaccia e dei servizi offerti agli iscritti, con una percentuale che raggiunge il 76,19%. Altre applicazioni individuate riguardano l’analisi dei dati (38,10%), l’elaborazione documentale (35,71%), la prevenzione degli errori (26,19%) e la gestione finanziaria (19,05%). L’IA è pertanto percepita come uno strumento strategico per ottimizzare l’esperienza degli utenti e rendere più efficiente la gestione delle loro esigenze.
La cautela, tuttavia, rimane una costante: tra gli enti che non fanno ancora uso dell’IA, il 78,57% si trova in una fase di approfondimento volto a comprenderne appieno le potenzialità, mentre il 16,67% è impegnato in una fase di valutazione. Questo approccio prudente, motivato dalla sensibilità dei dati trattati e dall’esigenza di garantire sicurezza e affidabilità, evidenzia l’importanza di un utilizzo responsabile dell’IA, fondato su principi di etica, trasparenza e protezione delle informazioni.
Nonostante le riserve, gli enti del welfare riconoscono il potenziale dell’IA nel migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi (75,90%), nonché nell’offrire servizi più personalizzati (63,86%). Inoltre, si evidenziano i vantaggi offerti dall’analisi predittiva e dal supporto alle decisioni strategiche (37,35%). In sintesi, l’Intelligenza Artificiale è considerata una leva fondamentale per ottimizzare i processi, erogare servizi su misura e favorire decisioni più informate.
Le aree in cui l’IA potrebbe apportare il maggior incremento di efficienza comprendono l’automazione delle attività ripetitive (85%), l’adozione di analisi avanzate (52%), la generazione di contenuti (42%) e la formazione del personale (19%).
In questo scenario, in cui la formazione e l’approfondimento delle competenze rappresentano elementi chiave per raggiungere un elevato grado di efficienza operativa, nel rispetto della gestione dei rischi legati all’utilizzo dell’IA, Mefop propone PrevIA, un corso intensivo, articolato in otto lezioni che si terranno da fine maggio a metà luglio, finalizzato a supportare gli enti del welfare nell’avvio di un percorso nel mondo dell’Intelligenza Artificiale.
Inizio: 28 maggio Durata: 24 ore |

Luca Di Gialleonardo
In Mefop dal 2002. Laureato con lode in Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari. Si occupa di analisi quantitativa e segue i progetti informatici per i fondi pensione.