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I rendimenti dei Fondi pensione negoziali

22 giugno 2020
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Analizziamo i rendimenti dei Fondi pensione negoziali nel primo trimestre del 2020, alle prese con gli effetti di Covid-19, e quelli relativi al 2019.

Il 2019 si è rivelato un anno particolarmente positivo per gli investimenti sui mercati finanziari dei fondi pensione negoziali italiani.

Dopo un 2018 che ha visto tutte le principali asset class in profondo ribasso, infatti, le politiche espansive delle banche centrali hanno dato nuova linfa ai mercati finanziari, che hanno registrato performance inaspettate nonostante il generale rallentamento dell’economia globale.

I fondi pensione negoziali hanno seguito la tendenza, ottenendo alla fine del 2019 rendimenti annuali notevoli a beneficio dei propri iscritti: i comparti azionari hanno reso in media il 12,9% con valori che vanno da 10,3% a 14,3%, mentre i bilanciati hanno registrato un rendimento medio del 10,2%, più variabile rispetto ai comparti azionari (da 4,8% a 14,6%).

La fase rialzista di mercato ha interessato tutte le asset class, comprese quelle storicamente decorrelate come azioni e obbligazioni: anche i comparti a maggiore componente obbligazionaria, infatti, hanno ottenuto risultati molto positivi.

Gli iscritti ai comparti obbligazionari misti dei Fpn hanno beneficiato di un rendimento medio del 7,6% (da un minimo di 5,2% a un massimo di 11,0%), mentre le linee garantite si attestano intorno al 2,1%, con valori che vanno da 0,9% a 3,9%. Il minore rendimento dei comparti garantiti deve essere valutato considerando la presenza della garanzia, che a seconda dei casi può consistere in un rendimento minimo garantito o nella restituzione del capitale versato nel fondo.

Analizzando i rendimenti di più lungo termine (a due e a tre anni) i valori appaiono sensibilmente ridotti rispetto ai risultati del 2019, poiché includono un’annualità particolarmente negativa come il 2018, ma sono comunque positivi per ogni tipologia di comparto.

I rendimenti registrati dai Fpn nel primo trimestre del 2020 sono stati decisamente compromessi dagli effetti della repentina diffusione del virus Covid-19 dapprima in Cina e successivamente nel resto del mondo.

Il crollo generale dei mercati azionari ha determinato rendimenti negativi in tutte le tipologie di comparti, mediamente peggiori nelle linee a maggiore componente rischiosa, azionarie e bilanciate, con risultati medi rispettivamente pari a -10,2% (con valori da -13,0% a -8,8%) e -7,3% (da un minimo di -10,9% a un massimo di -5,1%).

I comparti obbligazionari misti hanno reso mediamente il -5,4%, con un intervallo che varia da -7,5% a -2,4%, mentre i comparti garantiti si sono attestati in media a -1,8%, con valori che vanno da -5,3% a -0,1%.

Nel corso del secondo trimestre del 2020 i mercati finanziari stanno registrando una notevole ripresa dei corsi, recuperando gran parte delle perdite del primo trimestre: si auspica che il rientro dalla fase di emergenza e maggiore diffusione del virus Covid-19 potrà riequilibrare completamente i rendimenti dei Fpn nella seconda metà dell’anno allineandoli ai risultati di lungo periodo, che restano positivi e in grado di assorbire intere annualità negative in termini di rendimento.  

I fondi pensione, infatti, hanno ruoli e caratteristiche diverse rispetto ai classici strumenti finanziari, e per questo i rendimenti dovrebbero essere valutati sempre nel medio e lungo periodo.

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