In base a quanto previsto dal Manuale delle segnalazioni statistiche e di vigilanza, i fondi pensione forniscono informazioni in merito all’esposizione in:

• Oicr diversi dai fondi immobiliari, qualora l’allocazione sia superiore al 10% del patrimonio del comparto;
• Oicr immobiliari, a prescindere dal peso sul patrimonio;
• Fia diversi da quelli immobiliari, solo nel caso in cui abbiano un peso sul patrimonio superiore al 2%.

 Su 33 Fpn, l’investimento in Oicr risulta per 27 enti. I fondi che non dichiarano di investire in Oicr potrebbero detenere tali strumenti ma in misura minore rispetto ai limiti richiesti ai fini della segnalazione.

I Fpn investono in Oicr, un ammontare di circa 4,42 miliardi di euro, dato in diminuzione rispetto alla rilevazione precedente a causa di una profonda ristrutturazione dell’Asset Allocation Strategica di uno dei fondi analizzati. Quanto ai sottostanti, prevalgono i titoli di capitale (48,8%) e i titoli di debito (44,9%).

Facendo riferimento alla componente obbligazionaria investita tramite gli Oicvm, l'esposizione geografica è orientata prevalentemente verso gli Stati Uniti (18,5%) e la Francia (11,2%); al nostro paese spetta una percentuale dell'8,1%. Guardando alla valuta tali investimenti sono denominati in euro per circa il 52% e in dollaro statunitense per il 41,6%.

Quanto agli emittenti prevalgono le imprese, con una quota del 53,8% (17,8% per le imprese finanziare e 36,0% per le imprese non finanziarie), la restante parte viene emessa dagli Stati e altri organismi internazionali. La gran parte dei titoli obbligazionari è di tipo investment grade e la durata nel 50,3% dei casi è compresa tra tre e dieci anni.

Analizzando gli Oicr non armonizzati si osserva che l'Italia è il primo emittente (23,5%), segue la Francia (17,2%), il Regno Unito (16,7%) e gli Stati Uniti (15,9%). Oltre il 64% degli investimenti è denominato in euro. Infine, il 70,8% del patrimonio è emesso da imprese non finanziarie e quasi il 60% ha una durata compresa tra tre e dieci anni.

I titoli di capitale investiti tramite gli Oicvm sono esposti principalmente verso gli Stati Uniti (32,3%), seguiti dal Giappone (11,2%). Gli investimenti domestici rappresentano invece una quota pari all'1,7% del patrimonio complessivamente investito. Dal punto di vista valutario, prevale il dollaro statunitense, che incide per il 36,6%.

Con riferimento alla distribuzione settoriale, le risorse sono maggiormente orientate verso il comparto IT (21,5%), finanziario (20,8%), industriale (11,9%) e dei beni di consumo ciclici (11,5%).

Per quanto riguarda gli Oicr non armonizzati compresi gli Oicr chiusi immobiliari, diversamente da quelli armonizzati, prevale l'investimento domestico (28,7%), seguono il Regno Unito (12,5%) e la Francia (9,7%). La ripartizione settoriale evidenzia una marcata preferenza ad investire nel settore industriale (23,9%).

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