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I Limiti del Welfare Aziendale: Cosa i Venditori Non Dicono
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- Operatori di mercato
Quotidianamente veniamo sommersi da pubblicità e informativa riguardante i benefici del Welfare aziendale. Solo per dare un’idea dei volumi in gioco a livello nazionale, per il 2023 si stima che il valore di mercato del Welfare aziendale sia di 660 milioni di euro per i CCNL, 575 milioni di euro per i PdR (Premi di Risultato) e 2,1 miliardi di euro per gli accordi di secondo livello.
Di seguito si analizzano le diverse modalità di valutazione dei benefici del Welfare, evidenziando come approcci semplificati possano impattare negativamente sul successo del piano di Welfare, generando una perdita di valore per i dipendenti e rischiando di innescare situazioni di sfiducia e malcontento all’interno dell’azienda.
Il problema: l’informativa lacunosa
Spesso, quando si definiscono i piani aziendali di Welfare, il confronto tra un incremento in busta paga e un sistema incentivante attraverso i premi di risultato viene presentato come una soluzione "win-win"; per entrambe le parti.
Tuttavia, questa rappresentazione è spesso parziale e, inoltre, può essere distorta e fuorviante. Ad esempio, il bonus accreditato in busta paga contribuisce ad incrementare la futura pensione del dipendente, un dettaglio spesso trascurato nelle valutazioni semplicistiche, che mostrano l’impatto su un singolo anno di riferimento, senza considerare l’effetto della scelta sul lungo periodo.
Lo strumento di valutazione: WeAct
Per affrontare questo problema, è stato sviluppato WeAct, uno strumento di valutazione tecnico-attuariale che permette di analizzare l’impatto economico delle diverse opzioni di Welfare, sia dal punto di vista dell’azienda che dei dipendenti, tenendo anche in considerazione l’impatto previdenziale. Cosa viene evidenziato di diverso da questa valutazione rispetto all’informativa commerciale?
Dall’analisi emerge che, ad esempio, per i dipendenti che hanno un metodo di calcolo della pensione misto (contributivo e retributivo assieme), è sempre conveniente la scelta di incremento in busta paga, anziché il bonus welfare, in quanto il primo influenzerà significativamente l’assegno pensionistico, per un valore complessivo che supera di molto il risparmio fiscale del Welfare.
A partire dalla valutazione del singolo dipendente, WeAct permette di fare analisi a livello complessivo del gruppo dei dipendenti e dell’impresa, supportando le fasi decisionali di definizione del piano aziendale delle premialità e trovando la situazione di equilibrio ottimale tra risparmio aziendale e valore aggiunto per i dipendenti.
La metodologia adottata da WeAct prevede la proiezione puntuale di tutte le variabili di interesse, permettendo un’analisi dettagliata e trasparente delle diverse opzioni disponibili.
In questa pagina è presente una demo online gratuita del tool

Andrea Tamaro
Andrea Tamaro è un attuario triestino, da 11 anni nella consulenza con lo Studio Attuariale Visintin e Associati. È il principale artefice del progetto WeAct, assieme ai colleghi del gruppo Welfare, Previdenza, Employee Benefits.