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L’investimento in OICR dei fondi pensione preesistenti
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In base a quanto previsto dal Manuale delle segnalazioni statistiche e di vigilanza, i fondi pensione sono chiamati a fornire informazioni in merito all’esposizione in:
- Oicr diversi dai fondi immobiliari, qualora l’allocazione sia superiore al 10% del patrimonio del comparto;
- Oicr immobiliari, a prescindere dal peso sul patrimonio;
- Fia diversi da quelli immobiliari, solo nel caso in cui abbiano un peso sul patrimonio
superiore al 2%.
Secondo quanto evidenziato da Covip nella Relazione per l’anno 2024, le forme pensionistiche complementari investono in OICR una quota pari al 16,2% del loro patrimonio (12,7% Oicvm e 3,5% altri Oicr), beneficiando così di una maggiore diversificazione del portafoglio; nel caso dei Fpp con personalità giuridica la percentuale si attesta al 21,5% (13,3% Oicvm e 8,2% altri Oicr).
Dei 26 Fpp analizzati, 16 investono in Oicr, in prevalenza armonizzati. I fondi investiti hanno come sottostante i titoli obbligazionari nel 44,2% dei casi, i titoli di capitale nel 34,2% e l’immobiliare nel 15,3%. La restante parte è costituita dai depositi bancari e dagli altri Oicr.

Con riferimento alla componente obbligazionaria, investita tramite Oicr armonizzati, l’esposizione geografica è orientata soprattutto verso gli Stati Uniti (21,5%), l’Italia (10,8%) e la Francia (10,4%). Consistenti anche le quote allocate in Germania (7,9%) e nel Regno Unito (7,3%). Quanto alla valuta gli investimenti sono espressi prevalentemente in euro (poco meno del 60%) e in dollaro statunitense (32,4%). Riguardo agli emittenti prevalgono le società private, con una copertura del 64,1% (38,7% per le imprese non finanziare e 25,4% per imprese finanziarie). Agli Stati e organismi internazionali affluisce una percentuale del 35,9%. Una buona parte dei sottostanti obbligazionari ha una duration compresa tra i 3 e i 10 anni.
Guardando agli Oicr non armonizzati con sottostante titoli di debito, si osserva che le risorse maggiori sono orientate verso il Lussemburgo (36,5%), l’Irlanda (19,8%), il Regno Unito (13,5%) e l’Italia (13,2%). I principali emittenti sono le imprese non finanziare e nel 78,7% dei casi la duration è inferiore o uguale ad 1 anno.


Per quanto concerne gli investimenti azionari effettuati mediante Oicvm, gli Stati Uniti sono il principale emittente (20,3%), al secondo posto si colloca il Giappone (10,1%) e a seguire si posiziona il Regno Unito (7,1 %). L’Italia emette solo il 2,3% di tali investimenti. Riguardo alla valuta, il 23,5% dei sottostanti è espresso con il dollaro statunitense, il 20,3% con l’euro e il 10,2% con lo yen giapponese. Quanto alle attività economiche, le risorse sono prevalentemente impiegate nei settori finanziario (19,5%) e IT (16,9%).
Infine, considerando gli altri Oicr l’Italia è il paese in cui si investe maggiormente (61,4%). La ripartizione settoriale mostra l’attitudine ad investire nei settori industriale (26,8%) e dei beni di consumo ciclici (20,5%).


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