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I flussi in entrata dei fondi pensione negoziali e dei fondi pensione aperti

21 novembre 2022
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I flussi in entrata dei fondi pensione negoziali (Fpn) nel primo semestre del 2022 ammontano in totale a circa 3,8 miliardi di euro di cui oltre 3 miliardi di euro di contributi, 220 milioni di euro di trasferimenti da altri fondi e 518 milioni di euro di switch di posizioni esistenti in altri comparti dello stesso fondo.

Rispetto allo stesso periodo del 2021 i flussi in entrata sono aumentati, soprattutto per effetto di un aumento dei flussi contributivi: un anno fa in totale la raccolta lorda era stato di 3,3 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi di contributi, 385 milioni di trasferimenti da altri comparti dello stesso fondo e 105 milioni di trasferimenti da altri fondi. 

I contributi raccolti dai Fpn derivano per il 96,9% da lavoratori dipendenti, di cui 1,8 miliardi di quote TFR, 494 milioni di contributi datoriali, 570 milioni di versamenti a carico dei lavoratori e 102,9 milioni di euro tra contributi aggiuntivi del datore di lavoro e premi di risultato versati nei fondi pensione. I restanti 96 milioni di euro sono riconducibili a lavoratori autonomi, liberi professionisti, soggetti fiscalmente a carico degli aderenti e altre tipologie di iscritti.

Per quanto riguarda i trasferimenti in entrata da altre forme pensionistiche, in totale se ne registrano 8.367 per un ammontare pari a 220 milioni di euro: per il 45,1% del totale provengono da fondi pensione preesistenti, per il 37,4% da altri fondi pensione negoziali, il 10,4% da PIP ed il 6,8% da fondi pensione aperti. 

Così come per i Fpn, anche i flussi in entrata dei Fondi pensione aperti (Fpa) risultano in aumento nel primo semestre del 2022: si passa infatti dai 2 miliardi di euro di giugno 2021, ai 2,3 miliardi attuali. La crescita è da imputarsi in particolare nei flussi contributivi passati da circa 1 miliardo di euro a 1,2 miliardi di euro, cui si aggiungono 405,8 milioni di euro di trasferimenti da altri fondi e 701 milioni di euro di trasferimenti da altri comparti dello stesso fondo.

Per quanto riguarda la composizione dei contributi il 70,4% deriva da versamenti di lavoratori dipendenti per un totale di 857 milioni di euro, di cui 404 milioni di euro di quote TFR, 359,2 milioni di euro di contributi a carico dei lavoratori, 91,7 milioni di euro di contributi datoriali e circa 2,1 milioni di euro tra contributi aggiuntivi del datore di lavoro e da premio di risultato. La restante parte dei contributi deriva per il 18% da lavoratori autonomi e liberi professionisti e l’11,6% da altre tipologie di iscritti.

I trasferimenti in entrata da altre forme pensionistiche sono stati oltre 18.000, per un totale di 405,9 milioni di euro: la maggior parte di questi deriva da altri fondi pensione aperti (39,9%) e PIP (34,9%), mentre minore la quota proveniente da preesistenti (13,4%) e negoziali (10%).

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