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Il Decreto Anziani al vaglio delle Commissioni parlamentari, va avanti la riforma a tutela dei soggetti più fragili

Chiara Costantino
04 marzo 2024

Lo scorso 26 gennaio è stato approvato in Consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo attuativo della legge delega 23 marzo 2023 n. 33 sulla governance della politica nazionale in favore delle persone anziane (c.d. Decreto Anziani). Il provvedimento è ora al vaglio delle Commissioni parlamentari.

Lo schema di decreto si compone di tre sezioni:
La prima sezione attua i principi di delega riguardanti la governance generale della politica nazionale in favore delle persone anziane e definisce i contenuti delle politiche di promozione dell’invecchiamento attivo e della prevenzione.

La seconda sezione – attuando i principi di delega concernenti la semplificazione e l’evoluzione dei criteri di valutazione multidimensionale della persona anziana e della persona anziana non autosufficiente, l’integrazione tra settore sociosanitario e settore sociale nei percorsi di presa in carico della persona anziana non autosufficiente – rafforza il ruolo degli Ambiti Territoriali Sociali e promuove il continuum assistenziale mediante la definizione della rete territoriale dei servizi che favoriscono la domiciliarità delle cure scongiurando ospedalizzazioni incongrue e inserimenti evitabili in residenze. Inoltre, in questa sezione vengono definiti i principi di riferimento per la riqualificazione di tutti i servizi dedicati agli anziani non autosufficienti (domiciliari, residenziali e semiresidenziali).
Il provvedimento richiama la centralità dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) che dovrebbero essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio.

La terza sezione attua i principi di delega varando la misura universale sperimentale che, su base volontaria, consentirà alle persone non autosufficienti più deboli economicamente di fruire dell’indennità di accompagnamento e di una misura che sostiene il costo dei servizi di assistenza domiciliare; inoltre, vengono introdotte misure di sostegno al ruolo sociale e ai percorsi di reinserimento lavorativo per i caregiver familiari.
Tale prestazione universale rimessa alla scelta del cittadino, in sperimentazione per due anni (2025 e 2026), ha il fine di tutelare la platea di persone più bisognose e fragili, attualmente identificate con i soggetti over 80, già titolari di assegno di accompagnamento o in possesso dei requisiti necessari per quest’ultimo, che abbiano un Isee non superiore a 6000 euro e un bisogno assistenziale di livello gravissimo.

La prestazione universale, da richiedersi presso gli uffici dell’Inps, è esente da imposizione fiscale e non soggetta a pignoramento.
Essa è erogata su base mensile ed è composta da: 

  • una quota fissa monetaria corrispondente all’indennità di accompagnamento di cui all’articolo 1 della legge 11 febbraio 1980, n. 18; 
  • una quota integrativa definita “assegno di assistenza”, pari ad euro mille mensili finalizzata a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale.

Tale prestazione, quando fruita, deve essere considerata sostitutiva rispetto all’indennità di accompagnamento.

Gli obiettivi dell'intero provvedimento sono quelli di rinnovare strutturalmente le politiche per gli anziani che consentano di scongiurare l'isolamento e la solitudine, riconoscere una vita attiva anche come protezione e prevenzione della salute e garantire semplificazione per tali soggetti.
Lo schema di decreto in commento si innesta all’interno di una riforma ampia che consta di altri due provvedimenti già approvati e tra loro correlati per gli aspetti di sostegno alla popolazione anziana in situazione di fragilità: la legge delega anziani del marzo 2023 (cui segue il decreto in commento) e il Decreto Lavoro di maggio scorso che contiene le nuove misure di inclusione sociale e lavorativa.  

 

Chiara Costantino
Mefop

In Mefop dal 2013. Laureata con lode in Giurisprudenza. Si occupa di consulenza legale e formazione, collabora alla redazione delle pubblicazioni giuridiche. È responsabile del servizio Alert.