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Adesioni online: il caso di Espero e Amundi

Redazione Mefop
25 novembre 2022
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  • Previdenza complementare
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Il tema dell’uso delle nuove tecnologie è da tempo oggetto di attenzione da parte di Covip. Con le istruzioni in materia di trasparenza del 22 dicembre 2020, la vigilanza ha indirizzato le proprie richieste verso un incremento dell’interattività che i fondi assicurano ai propri aderenti in area riservata, descrivendone gli accorgimenti nell’ambito del Piano strategico sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, inserito, per i fondi negoziali e preesistenti, nel Documento politiche di governance.

Con specifico riferimento all’adesione online, dopo averla regolamentata per la prima volta nel 2016 (regole in vigore dal 1° giugno 2017), Covip richiama nuovamente i fondi all’opportunità di prevedere questo canale nelle direttive del 29 luglio 2020 e nelle già citate istruzioni in materia di trasparenza del 22 dicembre 2020.

Nel corso del primo appuntamento dell’edizione 2022 dei Workshop Mefop abbiamo approfondito il tema delle adesioni online, facendo il punto con le esperienze di Espero e Amundi.

Espero

Dopo un breve riepilogo delle regole da rispettare, Annalisa Corradi di Espero ha illustrato i passaggi della procedura che porta alla conclusione dell’adesione online.

In particolare, nel caso di Espero abbiamo quali potenziali aderenti: i dipendenti pubblici, i dipendenti delle scuole private ed i fiscalmente a carico.

Mentre per i dipendenti pubblici l’adesione online è gestita tramite il portale NoiPA della pubblica amministrazione, per i privati ed i fiscalmente a carico, il fondo pensione ha strutturato in autonomia un percorso guidato conforme alle norme.

Dopo il consenso a procedere con l’adesione online e l’avviso che è comunque previsto un diritto di recesso, la procedura prevede l’acquisizione dei documenti prescritti dalle regole vigenti, Parte I ‘Le Informazioni chiave per l’aderente’ della Nota informativa per i potenziali aderenti, unitamente all’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità (in mancanza non è possibile procedere) e la compilazione del modulo e del questionario di autovalutazione (non richiesto nel caso del minore di età).

La procedura si conclude con la stampa e sottoscrizione del modulo, che poi deve essere portato presso il datore di lavoro per la firma e spedito al fondo pensione unitamente al documento di identità ed all’eventuale scheda costi di altro fondo cui l’aderente sia iscritto, firmata in ogni pagina.

Verificati i documenti, il fondo pensione conferma l’adesione e invia la conferma dell’adesione con un nuovo avviso circa il diritto di recesso.

Amundi

Di grande interesse è stata anche la testimonianza di Alessandro Giatti di Amundi.

Amundi è stato il primo soggetto istitutore che ha strutturato un’adesione completamente online per il proprio fondo pensione. Diversamente da Espero, infatti, la sottoscrizione del modulo di adesione avviene tramite firma digitale messa a disposizione da Amundi.

La procedura, in particolare, prevede un doppio canale di identificazione del potenziale aderente che viene proposto sin dal primo momento: si può procedere tramite Spid o tramite firma digitale con OTP. Per i possessori di Spid, la procedura prevede l’identificazione del potenziale aderente ed in seguito il rilascio di una firma digitale, mentre per chi non ha Spid, si richiede un passaggio in più volto a identificare il potenziale aderente mediante un bonifico di 55 centesimi da un conto corrente presso il quale egli sia stato già identificato (l’importo del bonifico è poi riconosciuto quale contributo).

La procedura prevede il rilascio di una firma elettronica avanzata (FEA) con OTP – e l’accettazione delle relative condizioni contrattuali – da utilizzare per la firma del modulo di adesione e del questionario di autovalutazione.

L’unico adempimento “analogico” resta, anche per Amundi, l’eventuale individuazione della scheda costi dell’altro fondo cui l’aderente sia eventualmente iscritto, la firma in ogni pagina e il caricamento a sistema della scansione del documento. Anche in questo caso, una volta verificata la documentazione, l’aderente è informato del diritto di recesso di 30 giorni, decorsi i quali si procede con l’investimento della contribuzione.

 

Per quanto sia innegabile che l’adesione al fondo pensione necessiti di una presa di coscienza del fabbisogno di integrazione della pensione di base e dei vantaggi fiscali – elementi poco noti al pubblico e che quindi necessitano di qualcuno che con pazienza li spieghi personalmente – è altrettanto vero che, una volta maturata la determinazione ad aderire, la disponibilità di procedure semplici e gestibili autonomamente aiuta di molto a passare dal pensiero all’azione. L’esperienza dei fondi che hanno strutturato percorsi di adesione online conferma questa valutazione e può rappresentare un esempio da emulare per i fondi che non abbiano ancora seguito questa strada, come auspicato anche da Covip.

 

Redazione Mefop