Blog Mefop

Innovazione: un key driver della performance di investimento

Koen Popleu
08 marzo 2018
TEMI MEFOP
  • Gestione delle risorse
DESTINATARI
  • Fondi pensione
  • Casse di previdenza


La globalizzazione ha consentito alle aziende di superare i confini geografici e di abbattere le barriere di mercato. Essa ha permesso di trainare la crescita e la redditività, rivoluzionando il settore corporate e producendo enormi rendimenti per gli azionisti. Se la globalizzazione rappresenta un potente fattore trainante della redditività, lo stesso vale per l’innovazione. E il potere dell’innovazione come core driver della crescita può solo aumentare in futuro.

L’innovazione – ne siamo convinti – è la migliore strategia aziendale per creare un vantaggio sostenibile e competitivo e assicurare la futura crescita, produttività e redditività. Un portafoglio diversificato di titoli azionari investito in aziende innovative in un range di industrie dovrebbe assicurare l’outperformance del più ampio mercato nel lungo termine. L’innovazione conterà sempre di più rispetto alla qualità e al servizio, che non costituiscono più fattori di differenziazione, ma soltanto prerequisiti per la buona performance. Tuttavia, identificare e analizzare l’innovazione rappresenta un compito delicato e una sfida alla facile metodologia.

Come possiamo trovare aziende che apportano innovazioni? Come possiamo misurare l’impatto della loro innovazione? E come possiamo creare un portafoglio altamente performante di aziende innovative?

 

Definire l’innovazione

Non esiste una definizione unica di innovazione, essa può essere intesa come un processo che converte nuove idee in valore commerciale.

Molte di queste idee controllano le grandi banche dati (Big Data) al fine di consentire l’automazione di compiti complessi (come ad esempio un’automobile con guida autonoma). I Big Data consentono alle aziende di acquisire intuizioni da fonti mai sfruttate in precedenza, che portano a nuovi prodotti e servizi. Ad esempio, gli algorithmic recommender systems, utilizzati da Netflix, Amazon e Spotify, sono costruiti sulle grandi banche dati e consentono a queste aziende di caratterizzare e analizzare le preferenze e i modelli di spesa della loro clientela su un’ampia base. In ambito sanitario, il potere crescente delle grandi banche dati sta conducendo alla crescente automatizzazione della diagnostica.

L’innovazione, o “vantaggio della prima mossa”, aggiunge valore in termini di riconoscimento del brand, fidelizzazione del cliente, potere di determinazione dei prezzi e persino in termini di scala di produzione e distribuzione. Il successo di Apple e dei suoi molteplici prodotti rappresenta uno degli esempi migliori: i successi innovativi di Apple hanno infatti consentito a questa azienda di acquisire chiari vantaggi competitivi e assicurare barriere per l’accesso ai propri mercati.

 

Come possiamo identificare l’innovazione?

L’innovazione talvolta è molto ovvia. Ma più spesso passa inosservata sotto i radar degli investitori più attenti.

Molti pensano all’innovazione come a qualcosa di rivoluzionario o dirompente. L’innovazione dirompente irrompe in un mercato esistente destituendo un prodotto, un processo o una tecnologia precedente e può persino creare un mercato totalmente nuovo. Questi tipi di innovazione sono relativamente facili da identificare e includono il personal computer, il forno a microonde, l’iPhone, la stampa in 3D e le cialde di caffè monodose.

Tuttavia, l’innovazione dirompente è relativamente rara. L’innovazione evolutiva o incrementale è più comune e può avere un grande impatto sul valore, ma è più difficile da identificare. Essa comporta il continuo miglioramento di un prodotto, processo o servizio esistente.

Un modo per identificare l’innovazione è attraverso la spesa effettuata nell’ambito R&S (Ricerca e Sviluppo). La ricerca di Candriam dimostra una correlazione positiva fra la spesa per l’R&S e i ricavi dei prezzi delle azioni. Un portafoglio di titoli di società europee con una spesa sostanziale nell’ambito R&S (fra il 5% e il 20% delle entrate) nel ciclo economico precedente, supera significativamente in termini di performance un portafoglio investito in società che spendono meno del 5% delle proprie entrate nell’R&S.

Tuttavia, la spesa nell’ambito non è il solo elemento determinante per l’innovazione. La ricerca di Candriam ha scoperto inoltre che, se la spesa per l’R&S supera il 20%, il profilo rischio-rendimento risulta deludente. Prendiamo in considerazione i casi di Apple e Nokia. Fra il 2004 e il 2007, ovvero negli anni che hanno portato al lancio del primo iPhone di Apple, la spesa totale per l’R&S di Nokia era di 17,1 miliardi di Euro, contro i 2,5 milioni di dollari di Apple. Fra il 2004 e il 2011, l’utile netto di Apple è aumentato del 9,300%. Nel frattempo, Nokia ha registrato grandi perdite, finendo per vendere la propria divisione microtelefoni a Microsoft nel 2013.

Così, l’innovazione non può essere identificata puramente mediante i numeri. Essa dovrebbe essere piuttosto vista come una decisione deliberata di modificare un mercato e di porre la creatività coordinata al centro della cultura di una società. Questo significa che l’innovazione non si limita al dipartimento R&S, ma è parte del DNA di una società a tutti i livelli, dal consiglio di amministrazione ai membri del personale. Gli innovatori a livello mondiale suddividono i loro obiettivi in target specifici con metriche quantitative e qualitative, facendoli poi ricadere a cascata su tutta l’organizzazione.

Per identificare una società come innovatrice, dobbiamo essere in grado di separare e quantificare la crescita innovativa proveniente da altri fattori trainanti di crescita, quali ad esempio la crescita di mercato, l’espansione del suo footprint geografico, gli incrementi della quota di mercato, nonché le fusioni e acquisizioni.

E’ necessario sviluppare un approccio disciplinato e standardizzato che stabilisca, in ciascun settore, le tendenze innovative che aggiungono valore. Questo approccio comprende i prodotti, i processi e il marketing.

In termini di prodotti, questo significa cercare idee nuove e tangibili, nonché beni che migliorino le specifiche tecniche e i materiali, o che possano semplicemente aumentare la facilità di utilizzo da parte dell’utente. In termini di processo, ciò significa ricercare i cambiamenti nelle tecnologie dei processi di produzione, quali i miglioramenti dei metodi di consegna o delle strutture organizzative. Nel frattempo, l’innovazione nel marketing può includere il design del packaging, nonché le strategie pubblicitarie e di determinazione dei prezzi. Attraverso il marketing innovativo, un’azienda migliora i propri brand, prodotti o servizi in modo che la fornitura differenziata o vincolata sia tradotta in esclusività.


Non dimentichiamo la valutazione finanziaria

Con un approccio disciplinato e analitico alla misurazione dell’innovazione, possiamo creare un “universo dell’innovazione”, al quale si dovrà applicare la valutazione finanziaria.

Poiché il nostro obiettivo è l’outperformance a medio e lungo termine con un basso turnover di portafoglio, cerchiamo aziende innovative che dimostrino un vantaggio competitivo sostenibile e un profilo di crescita. Questo processo di screening fondamentale è strutturato intorno a cinque criteri di investimento principiali:

  1. Qualità del management e della governance aziendale
  2. Vantaggio competitivo sostenibile
  3. Crescita del mercato sottostante
  4. Creazione di valore: redditività in denaro liquido al di sopra del costo del capitale
  5. Adeguatezza del financial leverage.

Per prendere in considerazione il profilo di crescita elevata a lungo termine delle aziende innovative, è appropriato un modello di valutazione basato su un orizzonte di 10 anni.


Costruire un portafoglio di titoli innovativi

In alcuni settori, le tendenze innovative sono più pronunciate.

Il portafoglio delle innovazioni mostrerà una preponderanza naturale nell’ambito dei prodotti chimici, sanitari, informatici, industriali e in determinati segmenti dei prodotti di consumo, che riscuotono un successo relativamente elevato in termini di R&S e innovazione. Alcuni settori, quali i finanziari, energy & utilities e le telecomunicazioni, sono più standardizzati; l’innovazione è secondaria a fattori quali economie di scala, cost-leadership, barriere normative e geografiche all’entrata.

Investire in aziende che traggono grandi vantaggi finanziari dalle innovazioni dà luogo ad un certo numero di caratteristiche e tendenze di stile del portafoglio.

Come si può vedere, il portafoglio sarà molto esposto a fattori relativi alle piccole dimensioni e alla qualità. Si può inoltre prevedere che il portafoglio sia anche esposto al fattore di crescita ed esibisca una tendenza alla spinta.


Conclusione

Risulta chiaro che l’innovazione, sposata ad un buon modello di business può dare luogo all’outperformance. Tuttavia, benché non sia facile identificare le fonti di questo potenziale superamento dei risultati attesi, non è nemmeno impossibile. L’impiego di un approccio disciplinato per identificare e misurare l’innovazione e il suo abbinamento alla valutazione fondamentale e alla gestione competente del portafoglio può creare una strategia di investimento che sia in grado di rintracciare gli innovatori persino nel momento stesso in cui essi emergono.

 

 

 

 

 

Koen Popleu

Deputy Head of Fundamental European Equity Candriam Investors Group