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Arriva il T+1: qual è l’impatto della riduzione del ciclo di regolamento?

Paola Deantoni
15 febbraio 2024
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Dal 28 maggio 2024 il ciclo di regolamento standard negli USA per la maggior parte delle transazioni in titoli sarà ridotto a un giorno lavorativo dopo la data di negoziazione (T+1). Data la loro prossimità, Canada e Messico hanno deciso di seguire la mossa americana, estendendo gli impatti a tutti gli investitori che negoziano titoli statunitensi, canadesi e messicani. Il nuovo ciclo di regolamento entrerà in vigore il 27 maggio 2024.

US: Perché passare al T+1?

Il ciclo di regolamento, ovvero il tempo che intercorre tra l'esecuzione a mercato e il regolamento, corrisponde al potenziale rischio di insolvenza della controparte. In altri termini, più lungo è il ciclo di regolamento e maggiore è il rischio di credito e di mancato regolamento. Questa dinamica tempo/rischio influisce sull’ammontare dei margini di garanzia e di collateral richiesti per mitigare il rischio della negoziazione di titoli. Un ciclo di vita più corto mira, pertanto, a ridurre il rischio sistemico, l'uso di capitale e l'inefficienza.

Quali opportunità per il settore?

Il passaggio a cicli di regolamento più brevi crea l'opportunità di riorganizzare le soluzioni IT che supportano i regolamenti quotidiani. La necessità di maggiore efficienza migliorerà l'uso della tecnologia e dell'automazione (questo è il momento ideale per spingere verso le comunicazioni SWIFT e il protocollo di trasferimento sicuro dei file – SFTP), con conseguente riduzione dei tempi di esecuzione e comunicazione. Questa rivisitazione dei processi e degli strumenti informatici (adottando gli standard internazionali) ridurrà il rischio e, auspicabilmente, il numero delle transazioni non andate a buon fine. Si prevedono benefici più ampi quando si otterrà una maggior aderenza e condivisione degli standard di comunicazione (STP) per le transazioni transfrontaliere, ad oggi un problema rilevante in quanto ogni Central Securities Depository (CSD) ha il proprio template e cut off.

Su quali impatti operativi dovrebbe concentrarsi il settore “securities”?

Ci sono diverse aree in cui il ciclo di regolamento più breve può avere un impatto, tra cui il metodo e la tempistica delle notifiche (conferme di acquisto e vendita) e il richiamo (recall) per i titoli a prestito. In particolare:

- Notifiche di trading:

Sarà importante che i broker trasmettano la conferma ai loro clienti, come pure ai lender, più volte durante la giornata della negoziazione ("T") per garantire che la data di recall e i dettagli del regolamento siano allineati.

- Flusso di regolamento:

Le affirmation nel giorno stesso di negoziazione, compresi i nuovi requisiti procedurali e di registrazione (tra cui la certificazione della data e dell'ora delle allocation e delle affirmation), sono alcuni degli elementi più sfidanti delle norme della SEC atte a facilitare il passaggio al T+1. Esistono diverse opzioni per elaborare gli scambi, e le affirmation stanno generando un dibattito piuttosto animato.

Si noti, inoltre, che la trade affirmation non garantisce il regolamento. È qui che le comunicazioni SWIFT e SFTP diventano fondamentali.

Per evitare ogni "leggenda metropolitana" sull'implementazione del T+1, dobbiamo sottolineare che anche nel contesto odierno le negoziazioni di titoli statunitensi possono fallire nonostante il supporto di una sofisticata infrastruttura di negoziazione. Ciò è dovuto principalmente a:

  • Istruzioni di regolamento imprecise/incomplete
  • Mancata consegna dei titoli nonostante il riscontro delle istruzioni
  • Operazione sconosciuta (DK'd) o non abbinata dalla controparte

Gli impatti della tempistica compressa nella provvista di liquidità delle negoziazioni e delle esecuzioni tra diverse valute saranno fondamentali per sincronizzare i cicli di regolamento degli investitori di fondi e di titoli. Qualsiasi anello della catena non automatizzato sottoporrà tutti gli attori a forti pressioni operative.

La SEC non ha previsto penali per i fallimenti, ma ciò non significa che vi siano minori incentivi a rispettare le scadenze del T+1: i fallimenti possono creare problemi di liquidità, rischi finanziari e reputazionali, e la SEC potrebbe intervenire in caso di recidiva.

Quali sono i possibili impatti per gli investitori?

Un disallineamento di liquidità si verifica per i fondi quando il ciclo di regolamento del fondo e dei titoli di portafoglio sottostanti non sono allineati.

In seguito alla decisione della SEC di passare a un ciclo di regolamento T+1, molti asset manager stanno scoprendo che il disallineamento dei cicli di due dei maggiori mercati di trading e dei pool di liquidità porta con sé una serie di ulteriori complessità operative.

I clienti non statunitensi, inoltre, dovranno pagare in USD: ci sarà quindi bisogno di regolare le operazioni di FOREX a T+1 in coerenza con il ciclo di regolamento degli strumenti finanziari.

A causa della compressione del ciclo di vita delle transazioni si dovranno anche rivedere le tempistiche attualmente in uso relative alla gestione di eventi societari (notifiche e risposte agli eventi) con il proprio depositario.

Questi cambiamenti potrebbero spingere le banche globali e gli asset manager a rivedere i loro processi di negoziazione di titoli, di programma FX e di gestione degli eventi societari per confermare che tutti i processi di lavorazione siano efficaci dal punto di vista della riduzione del rischio ed efficienti da quello del più ampio modello operativo.

Anche se il mercato statunitense è un singolo Paese con una singola valuta, i flussi di investimento provenienti da tutto il mondo sono rilevanti: ciò rende la transizione a T+1 di sicuro impatto per quasi tutte le entità del settore “securities”.

Qual è la posizione dell’ESMA?

La decisione statunitense ha generato una riflessione in Europa. Non è stata quindi una sorpresa quando l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha lanciato la propria “call for evidence”, chiedendo le opinioni del settore sui costi e i benefici di un passaggio a T+1 in Europa. Durante un recente evento pubblico il commissario europeo ha infatti asserito che il passaggio a T+1 in Europa è una questione di “quando”, non di “se”.

La sincronizzazione tra valute diverse, CSD, CCP e borse valori rende il progetto europeo più complesso rispetto alla versione statunitense. ESMA, a fronte delle risposte alla “call for evidence”, pubblicherà un report entro gennaio 2025.

 

Paola Deantoni

Senior Advisor, Public Affairs - Societe Generale Securities Services